Contesta la multa per eccesso di velocità e querela il Comune per falso: lite in tribunale

PAESE - Era stato multato per eccesso di velocità. L’automobilista, però, non ha voluto sentire ragioni e dopo il ricorso al Giudice di Pace ha querelato il...

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PAESE - Era stato multato per eccesso di velocità. L’automobilista, però, non ha voluto sentire ragioni e dopo il ricorso al Giudice di Pace ha querelato il Comune di Paese per falso. E adesso la parola passa al tribunale di Treviso. La vicenda è iniziata l’anno scorso. Il 15 ottobre l’automobilista in questione è stato fermato dalla polizia locale di Paese.

IL VERBALE

Il verbale della sanzione risulta essere quanto mai dettagliato: «Il veicolo proveniente da Montebelluna e diretto verso Treviso – si legge – percorreva via Toti, all’intersezione con via Pralonghi, via Neruda, via Valeri, via Santa Lucia, via Pirandello, via della Pace e via San Pio X a una velocità non commisurata al tipo di strada, alle innumerevoli curve e alla presenza di diversi attraversamenti pedonali». Un percorso lungo, insomma. Il conducente, dal canto proprio, ha immediatamente contestato la multa. Per lui, in sostanza, non era stato superato alcun limite di velocità. Ed è convinto che quanto rilevato dagli agenti della polizia locale semplicemente non sia vero. Giusto un mese dopo si è rivolto al Giudice di Pace, come primo passo, avanzando due richieste. Con la prima chiedeva l’annullamento del verbale impugnato. E con la seconda, in subordine rispetto alla domanda principale, la sospensione del giudizio a fronte della querela per falso. Il Comune ha giudicato questa azione legale come «inutile, dilatoria e infondata». Fatto sta che, senza una soluzione, adesso si è arrivati proprio davanti al tribunale.

IL CASO

L’atto di citazione è stato notificato al municipio di Paese lo scorso 27 maggio. E l’udienza è già stata fissata: si terrà il prossimo 21 novembre. L’automobilista appare più che mai determinato a far valere le proprie ragioni arrivando all’annullamento della sanzione della discordia. Ma il Comune di Paese non è assolutamente da meno in quanto a determinazione. La giunta guidata dal sindaco Katia Uberti, infatti, ha appena dato il via libera formale all’assegnazione di un incarico a un avvocato «per costituirsi in giudizio nel procedimento civile». Le spese legali sono state stimate in 1.200 euro. Almeno quelle iniziali, ammesso che la partita non abbia ulteriori strascichi sempre di natura legale. Evidentemente, però, per entrambe le parti il gioco vale la candela. Non solo per quanto riguarda l’aspetto economico ma a quanto pare anche e soprattutto per una questione di rispetto delle regole. 

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Il Gazzettino