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VENEZIA - Il tutor per misurare la velocità in laguna è quasi una realtà, la legge è scritta e manca solo il passaggio formale del Governo per l'approvazione. Dal nuovo Codice della strada emerge che, all'articolo 6, per verificare i limiti di velocità possono essere utilizzate, «anche per la determinazione della velocità media su tratti determinati, apparecchiature di rilevamento approvate o omologate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti o da idoneo ente dallo stesso vigilato». Ecco che quindi Venezia si doterà di nuovi strumenti, il SiSa e il MoMa, per tentare di arginare i problemi della sicurezza nella navigazione e del moto ondoso.
INNOVAZIONE
L'altra importante innovazione che si leggerà al secondo comma della nuova legge è che, «in via sperimentale, nelle more della conclusione della procedura di approvazione o omologazione» si potranno utilizzare anche «apparecchiature di rilevamento della velocità di navigazione previa istanza al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti corredata di una relazione tecnica e delle certificazioni».
LE REAZIONI
Dalla Lega Giorgia Andreuzza ed Erik Pretto fanno sapere di aver operato in sinergia col vicesindaco Andrea Tomaello: «Dopo vuoti normativi e diversi contenziosi amministrativi, anche la nostra laguna potrà contare su una misura chiara e certa per regolamentare la navigazione interna, a garanzia non solo del trasporto ma anche del delicato ecosistema che abbiamo il dovere di salvaguardare. Venezia rappresenta un unicum che oggi siamo in grado di disciplinare con una particolare forma di tutela». Per Coraggio Italia Martina Semenzato rivendica la sua attività per ottenere l'obiettivo: «Esprimo grande soddisfazione per l'approvazione in Commissione Trasporti della Camera dell'emendamento che introduce uno specifico autovelox - ribattezzato «barcavelox» - per monitorare e registrare la velocità di barche e natanti che solcano i canali della città lagunare. Il ricorso a questo sistema di controllo è emerso prima di tutto dalla volontà dei cittadini per rendere più sicuro il trasporto nella città e dagli "stati generali" promossi dal sindaco di Venezia Brugnaro».
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