CINEMA - La Mostra del cinema si farà: «Sarà un laboratorio, un segnale importante», dice Roberto Cicutto, in completo di lino giallo, il piede...
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I CONTROLLI
Dopo l'attacco alle Torri Gemelle, diciannove anni fa, il Lido ha conosciuto le Mostre blindate con metal detector e agenti in borghese a individuare possibili attentatori. Quest'anno gli strumenti più in voga saranno invece i rilevatori di temperatura: prego, favorisca la febbre, e chi avrà più di 37 gradi e mezzo sarà rispedito a casa. Sarà una Mostra del cinema decentrata, con proiezioni concomitanti in più sale (e arene all'aperto: una al Lido, l'altra a Venezia ai Giardini della Biennale). E, come siamo stati abituati nei mesi bui del coronavirus, sarà una Mostra prenotata e tracciata, perché tutti, anche gli accreditati, dovranno munirsi di biglietto numerato per entrare in sala.
I FILM
Quanto ai film, complessivamente il festival ne presenterà una sessantina, con un calo del 10% rispetto al 2019. Il concorso principale Venezia 77 avrà - per ora - 18 titoli contro i 20-21 degli anni passati e gli italiani in gara saranno quattro (Le sorelle Macaluso di Emma Dante, Miss Marx di Susanna Nicchiarelli, Padrenostro di Claudio Noce, Notturno di Gianfranco Rosi), con Barbera che confessa un rimpianto: non aver messo in concorso Assandira di Salvatore Mereu («Ma cinque italiani su 18 sarebbe stato eccessivo»). Ci saranno anche Lacci di Daniele Luchetti, fuori concorso in apertura, e poi Lasciami andare di Stefano Mordini, in chiusura.
C'è attesa per Helen Mirren, che dal Salento a Venezia giungerà di sicuro, per The Duke di Roger Mitchell, per Bernard Henry Levi protagonista del documentario Princesse Europe tra le proiezioni speciali e poi Andrew Garfield che è nel film di Gia (nipote di) Coppola, Mainstream, tra i rari americani del festival e James Norton protagonista per Uberto Pasolini di Nowhere Special. Sicuro anche Willem Dafoe, attore feticcio di Abel Ferrara, protagonista di Sportin' Life. In compenso, italiani a pioggia da Favino alle Rohrwacher, da Lo Cascio a Valeria Golino, da Jasmine Trinca a Monica Bellucci, con Paolo Conte a guidare la banda. E la star di Venezia potrebbe essere Greta Thunberg, al centro di un documentario di Nathan Grossman. Ci saranno due produzioni Usa come Nomadland di Chloé Zhao e The world to come di Mona Fastvold, e poi film da tutte le parti del mondo: Azerbaijan, Iran, Giappone, Francia, Polonia, India, Russia, Canada.
E se l'anno scorso Barbera era stato attaccato perché c'erano poche donne registe in concorso, quest'anno le quote rosa sono cresciute: 8 titoli su 18 sono di regie femminili. «Ma li ho scelti per la qualità, non per il genere».
Alda Vanzan
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Il Gazzettino