SPILIMBERGO (Pordenone) - I giovani artisti della Scuola mosaicisti del Friuli presentano le loro opere inedite ispirate all'arte di Giuliano Borghesan....
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Il pubblico decreta in vincitore
Il Premio Itineraria per la Scuola mosaicisti del Friuli è assegnato alle opere che, durante il periodo della mostra, ricevono il maggiore gradimento da parte del pubblico. I visitatori possono votare le opere esposte tramite schede fornite all’ingresso della mostra. Il progetto Mvsiva è sostenuto da Itineraria, associazione culturale non a fini di lucro fondata nel 1993, che tra gli scopi statutari si propone di contribuire a promuovere la conoscenza e la tutela del patrimonio storico, artistico e paesaggistico della regione Friuli Venezia Giulia, divulgandone le eccellenze artistiche e culturali. La curatrice è Maria Paola Frattolin.
Cos'è Mvsiva?
Mvsiva è un progetto annuale ideato da Itineraria e organizzato in collaborazione con la Scuola mosaicisti del Friuli con l’obiettivo di sviluppare temi d’attualità con i giovani artisti della scuola e la partecipazione attiva di maestri contemporanei. Il programma si articola nel corso di un anno didattico attraverso presentazioni e seminari, prende forma con la mostra e si conclude con il Premio Itineraria.
Il neorealismo in Friuli
Maestro di Musiva per l’anno 2017 è Giuliano Borghesan, nato a Spilimbergo, in una famiglia che tramanda l’arte e la tecnica della fotografia di padre in figlio. Negli anni Cinquanta del Novecento fu uno dei sette del Gruppo Friulano per una Nuova Fotografia con Carlo Bevilacqua, Aldo Beltrame, Toni Del Tin, Fulvio Roiter e Italo Zannier, artisti che scrissero con la luce memorabili pagine del neorealismo in Friuli.
Giuliano Borghesan in Marocco
Fondamentale l’esperienza in Marocco, dove giunse nel 1958, rilevò il Royal Studio di Casablanca e si affermò, attraverso numerose mostre personali. Esportò in Marocco il mestiere e l’arte, ovvero il modo di vedere e ritrarre l’umanità nella quale si sentiva immerso: i bambini, la femminilità, la maternità, il lavoro manuale, la povertà, le feste popolari e i paesaggi: erano questi i temi che lo attraevano, rinunciando alle chimere dell’esotismo e alle seduzioni del folclore per inclinare la sua lente verso la verità. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino