Il Comune installa due tutor: sono i primi fuori dalle autostrade

I nuovi tutor saranno simili a quelli già in uso lungo le autostrade
MONSELICE - Monselice si appresta a diventare la prima città della provincia ad avere i tutor in centro abitato. Lo scorso 20 gennaio, infatti, la giunta ha deliberato un...

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MONSELICE - Monselice si appresta a diventare la prima città della provincia ad avere i tutor in centro abitato. Lo scorso 20 gennaio, infatti, la giunta ha deliberato un progetto per l’installazione di due safety tutor in territorio comunale, apparecchiature che dovranno essere installate entro l’anno a cura della polizia locale. 

IL PROGETTO

L’intervento si inserisce nell’ambito dell’iniziativa "Monselice sicura - riduzione della velocità e più sicurezza stradale", con cui la polizia locale intende installare apparecchiature elettroniche di controllo su alcune tratte stradali a elevato indice di pericolosità.
La sindaca Giorgia Bedin appoggia in pieno il progetto, «in linea con le recenti direttive dell’Unione Europea, che impongono il dimezzamento degli incidenti stradali entro il 2030, e mirato alla tutela della sicurezza e alla diminuzione dei sinistri su due tratti stradali con traffico intenso». 
La realizzazione avverrà per gradi. Entro la prossima primavera, sarà attivato il primo tutor nel segmento di 1,2 chilometri che va dall’incrocio di via Muraglie alla rotatoria di San Bortolo, tratto dove il limite di velocità è di 50 km/h. Il costo di questa prima postazione ammonta a circa 35mila euro. Il secondo tutor, invece, verrà installato nel tratto della Monselice-Mare che corre parallelo a via Campestrin per 743 metri. 

IL FUNZIONAMENTO

Il concetto di questi varchi elettronici ricalca quello degli strumenti presenti nella rete autostradale: vengono posti due sensori fissi alle estremità del rettilineo presidiato, uno di entrata e uno di uscita, e il sistema misura la velocità media di percorrenza dei veicoli. Sebbene le postazioni siano permanenti, saranno utilizzate soltanto alla presenza degli agenti. Nell’attraversare il primo punto, il sensore rileva la tipologia di mezzo e attiva la telecamera che memorizza targa, data e ora del transito. Alla fine della tratta, il sensore del portale di uscita si comporta allo stesso modo; il computer collocato al comando di polizia locale riceve le immagini e, in caso di violazione, valida le infrazioni. 
Il comandante Albino Corradin è soddisfatto per il progetto: «Avremmo potuto proporre un classico autovelox presidiato, ma la postazione fissa è mal tollerata. A volte, gli automobilisti non si accorgono di superare il limite in un determinato punto e la sanzione è percepita come ingiusta». 


Altre volte, però, i guidatori ricevono dal navigatore gps la notifica della presenza del velox, rallentano improvvisamente e poi accelerano, costituendo un grave pericolo per la circolazione. Conclude Corradin: «Ecco che il tutor diventa uno strumento più accettato, flessibile e coerente con un comportamento consapevole dell’utente». Le immagini verranno visionate solo da agenti autorizzati, quindi privacy e dati sensibili riceveranno adeguata tutela.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino