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Di questi tempi le località alpine diventano preziose per chi investe negli hotel: con le città d’arte bloccate, questo è un mercato in continua crescita. È quanto emerso nella tavola rotonda organizzata da Pkf hotelexperts, leader nel mercato della consulenza per i settori di strutture ricettive e turismo. La società ha radunato oltre 60 importanti stakeholder (portatori di interesse) nazionali e internazionali tra gruppi alberghieri, investitori, istituzioni pubbliche e finanziarie ed aziende del settore per tracciare lo scenario dell’ospitalità e degli investimenti in Italia. Il nome di Cortina è emerso come esempio positivo di località alpina che ha saputo mantenere il proprio appeal e richiamare turisti ma anche investitori. La notizia è rimbalzata anche sul Sole 24 ore, dove si parla di «corsa agli investimenti a Cortina».
LA SVOLTA
Sarà l’effetto Mondiali di sci da poco conclusi, sarà l’appuntamento Olimpico del 2026, ma quella che si respira al cospetto delle Tofane è un’aria carica di aspettative e buoni auspici. Per dirla come la presidente della locale Associazione albergatori Roberta Alverà: «Sicuramente l’eco mediatico dei grandi eventi sarà fondamentale per Cortina che resta la punta di diamante del territorio bellunese, quando le cose vanno bene da noi a ricaduta c’è lo stesso effetto anche nelle località vicine. Quanto accaduto in queste settimane è un esempio». Effetto Mondiali con alberghi, molti aperti solo per l’occasione, esauriti non solo nella Conca ma in tutto il comprensorio ed ora si attendono quei lavori, in parte già iniziati, che daranno una immagine più consona alla Regina delle Dolomiti.
LO STUDIO
Secondo l’analisi di Pkf hotelexperts in questa fase di mercato sono privilegiate le destinazioni alternative alle grandi città d’arte e l’attenzione degli investitori si concentra su soluzioni in grado di diversificare le fonti di reddito. Il valore degli investimenti nel corso del 2020 in Italia è stato di circa un miliardo di euro e per il 2021 la stima è di 1.5 miliardi. In apertura ci sono 100 nuovi alberghi con oltre 17mila camere in location alternative come Trieste, Bologna, Cortina d’Ampezzo, Perugia.
GRANDI GRUPPI
Le grandi catene alberghiere sono già attive a Cortina, «questi gruppi internazionali -afferma Roberta Alverà- qualificano molto tutta la nostra offerta, sono catene che promuovono molto il territorio dove sono presenti e questo porta beneficio anche alle attività più piccole, un grande beneficio generale per il nostro settore». A Cortina Radisson Hotels, catena alberghiera internazionale con oltre 990 strutture in 73 paesi, ha appena restaurato e riaperto il Grand Hotel Savoia, l’hotel è stato edificato nel 1912 ed è entrato da poco a far parte di Radisson Collection. La Marriott International, multinazionale americana che gestisce e concede in franchising numerose strutture ricettive, ha il Cristallo a Luxory Collection Resort & Spa. B&B Hotel ha riaperto dal primo febbraio, dopo un restauro a tempo di record, l’Hotel Tre Croci sull’omonimo passo. Bene dunque la presenza di gruppi internazionali, «che tengono a Cortina e lavorano portando benefici a tutti -assicura Alverà- ma presteremo molta attenzione a chi intendesse entrare per speculare, al momento non c’è nessun segnale in tal senso».
LE APERTURE
Ma ci sono buoni segnali sulle novità.
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Il Gazzettino