Presepe "vietato" dalla preside alle elementari: ira di Salvini

Presepe "vietato" dalla preside alle elementari: ira di Salvini
MOGLIANO Il caso è già esploso in Regione e quest'anno ha coinvolto pure Matteo Salvini. Storia che si ripete e che ora riguarda la scuola Marco Polo di Zerman,...

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MOGLIANO Il caso è già esploso in Regione e quest'anno ha coinvolto pure Matteo Salvini. Storia che si ripete e che ora riguarda la scuola Marco Polo di Zerman, frazione di Mogliano Veneto. La dirigente scolastica avrebbe deciso di non allestire il presepe in forma di rispetto degli studenti di altre religioni. «È davvero assurdo, andrò di persona a visitare questa scuola» ha tuonato Salvini sui social. Anche in Regione ha sollevato un vespaio la notizia circolata nelle chat dei genitori e non ancora ufficialmente confermata dalla dirigente.


«Ogni anno, a Natale, è sempre la stessa pantomima: qualche fenomeno che decide di togliere alberi di Natale e presepi dalle scuole, vietare le recite scolastiche a tema - commenta Silvia Rizzotto capogruppo per la lista Zaia - E intanto perdiamo per strada pezzi imprescindibili delle nostre radici, della nostra storia e della nostra tradizione». Anche Nicola Finco, presidente del gruppo consigliare della Lega commenta la notizia: «Ancora una volta siamo costretti ad assistere a insegnanti che, in nome di una presunta apertura, nascondono le nostre tradizioni, come quella secolare del presepe, per non offendere quelle altrui». Alle maestre che hanno avuto questa idea Finco tiene a ricordare che il presepe «non è solo uno dei nostri simboli più amati, ma anche un portatore di idee quali la fratellanza e l'accoglienza». Il sindaco di centrodestra di Mogliano, Davide Bortolato, è sulla stessa linea: «Trovo insensato proibire il Presepe, soprattutto perché credo non offenda nessuno e nessuna tradizione religiosa. Ho un'altra idea di inclusione, e non capisco perché puntualmente ogni anno ci troviamo a dover affrontare polemiche di questo tipo». Tuttavia il sindaco confida nel buonsenso dei docenti e nel fatto che grazie alla mediazione la polemica rientri.
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Il Gazzettino