MONTEBELLUNA - Non sa ancora la 30enne assistente sanitaria Emanuela Petrillo, di Mogliano, che la Procura ha riaperto l'indagine per omissione in atti d'ufficio...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Timori che, secondo l'avvocato Salandin, sono evidenti. «Lo stesso procuratore Della Costa - precisa - ha stigmatizzato il clamore dato alla vicenda. Per questo e per riabilitare la propria immagine infangata Emanuela è pronta a farsi sentire in Procura. Come indagata? A noi non risulta lo sia. È pronta a rispondere, almeno come persona informata sui fatti».
La Petrillo sta ancora cercando di capire il motivo delle accuse mosse dai vertici dell'Usl e dai colleghi. «Il clima sul posto di lavoro, con alcuni colleghi, non era il massimo. Mi sembra fantasia dire che siano arrivati a mentire per accusarmi. Anche perché non so chi mi accusa». Il provvedimento disciplinare per le mancate prenotazioni dei richiami dei vaccini fanno ancora discutere. «Ma è stato tutto risolto e chiarito», dice Petrillo. Il motivo sembra legato a questioni politico sindacali, estranee all'indagine vaccini.
Petrillo parla poi di vaccinazioni. «Sono sempre stata favorevole. Una mia amica ostetrica non voleva vaccinare il figlio. Il bambino ha fatto regolarmente tutti i vaccini. L'ho convinta io». In tanti si chiedono perché i bambini vaccinati dalla 30enne non piangessero. Poi c'è il mistero delle fiale (una sola però riconducibile a Petrillo) piene. «Durante la vaccinazione l'infermiera non è mai sola. C'è sempre un adulto (la mamma) col bambino. Mi devono spiegare come ho fatto a buttare il siero sotto i loro occhi. Ho preso come un complimento chi mi diceva che il bimbo non piangeva dopo la puntura».
Per Petrillo, sebbene ci siano spiegazioni scientifiche, è un mistero perché non ci siano tracce del principio attivo del vaccino nell'80% dei bambini trattati da lei (20% nei colleghi). Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino