Zaia: «Due su tre sono falsi profughi» La Caritas: noi aiutiamo i veri poveri

Zaia: «Due su tre sono falsi profughi» La Caritas: noi aiutiamo i veri poveri
Ancora botta e risposta fra il governatore Zaia e la Chiesa. «Il Papa, il Vaticano, la Chiesa, ospitino i migranti a casa...

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Ancora botta e risposta fra il governatore Zaia e la Chiesa.




«Il Papa, il Vaticano, la Chiesa, ospitino i migranti a casa loro? Per la verità, già lo facciamo. Quella che per la Lega vuol essere una provocazione politica, per noi è una realtà consolidata di tutti i giorni». Così Oliviero Forti, responsabile immigrazione della Caritas italiana replica alle ultime dichiarazioni fortemente critiche espresse nei confronti di Papa Francesco e del segretario generale della Cei monsignor Nunzio Galantino, a proposito di migranti, dal leader leghista Matteo Salvini e dal governatore veneto Luca Zaia.



«La risposta più banale ma anche più vera a 'il Papa li porti a casa sua' è che già lo sta facendo, attraverso le strutture delle realtà ecclesiali del Vaticano come degli ordini religiosi, della Caritas, del Centro Astalli, della fondazione Migrantes, delle diocesi italiane, di ogni parrocchia e direi persino di tantissime famiglie e di singoli fedeli - afferma Forti - sempre con grande spirito di collaborazione e in stretto contatto con le istituzioni sia nazionali che regionali e locali».



Rivendica l'esponente della Caritas: «Siamo un pezzo molto importante del piano di accoglienza ai migranti. Solo alla Caritas, non meno di 20mila persone transitano ogni anno, quasi il 10% dell'intera opera di accoglienza che si fa in Italia. C'è poi chi si ferma solo per una notte, chi chiede un pasto o qualche vestito, chi un biglietto per il treno: la Chiesa risponde sempre e lo fa con piacere e dedizione».




Da parte sua Zaia non replica solo alla Chiesa ma attacca a tutto campo: «Finiamola con questa pantomina del dire che la Regione non collabora, e che per questo c'è problema. Al prefetto non è vietato convocare i sindaci e definire con loro qualsiasi forma di ospitalità, a prescindere dalla volontà della Regione, perché la legge è chiara. La Regione non è chiamata in causa. Ogni forma di ospitalità oggi - ha concluso - ci dà una contabilità che è tragica: due su tre non sono profughi».
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Il Gazzettino