Mestre, rissa corpo a corpo tra le auto in via Piave: due nigeriani si picchiano e si minacciano con il coltello. Residenti furiosi

MESTRE - Questa volta il coltello è servito solo per minacciare. L'ennesima lite in strada nel Rione Piave, lunedì pomeriggio, due africani se la sono risolta...

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MESTRE - Questa volta il coltello è servito solo per minacciare. L'ennesima lite in strada nel Rione Piave, lunedì pomeriggio, due africani se la sono risolta corpo a corpo, usando le auto parcheggiate come muri con cui ferire il rivale, prima di scappare cacciati dalle urla esauste dei residenti e dal risuonare in lontananza delle sirene delle auto dei carabinieri.

IL RACCONTO

Le prime urla, i residenti, hanno iniziato a sentirle attorno alle 16 di lunedì: ad affrontarsi in strada due nigeriani conosciuti in zona per passare le giornate a presidiare via Salettuol, la loro personalissima piazza affari. In pochi minuti le urla sono state accompagnate da spintoni fino a quando uno dei due ha estratto dalla tasca del giubbotto un coltello per minacciare l'altro. Qualche colpo simulato a tagliare l'aria, poi la lama sparisce e i due avversari si saltano addosso. Chi aveva estratto il coltello, prende la testa del rivale e inizia a sbatterla più volte sul cofano di alcune auto parcheggiate negli stalli della via. Appoggiandosi alle macchine in sosta i due si riempiono di calci e pugni fino a quando le grida di chi assisteva attonito, ma solo all'inizio, e l'arrivo dei carabinieri, sono il segnale per i due spacciatori che è l'ora di scappare.

SITUAZIONE CRITICA

«È così tutti i giorni» racconta una residente che sceglie l'anonimato «perché loro sono qui sempre, sanno chi siamo. Noi alcune volte dalle finestre delle case gli gridiamo di andare via, e loro ci vanno, ma in poco ritornano. La polizia locale passa, loro si nascondono, e poi sono di nuovo fuori, in strada, tutto il giorno a incontrare persone e aggredirsi perché uno è andato nella zona dell'altro». Una situazione che rispecchia più o meno l'intero territorio del Rione Piave, al centro ormai di liti (spesso al coltello) diventate la quotidianità. Sono più di una decina, da fine dell'estate, gli episodi di zuffe in pieno giorno tra spacciatori stranieri.

CONTROFFENSIVA

La strategia studiata dal Comitato per la sicurezza pubblica di imporre un giro di vite all'area sta portando alcuni frutti. La settimana scorsa ha visto l'espulsione di cinque stranieri irregolari e i controlli delle forze dell'ordine si sono fatti sentire. Il fenomeno però è ancora alto e la misura, per i residenti, è colma da tempo. Le raccolte firme tra chi vive e lavora nel quartiere Piave hanno raggiunto ormai le duemila sigle e poi verranno protocollate e spedite alle amministrazioni locali e regionali. Ma una lettera si rivolgeva anche al neo ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che, durante la prima visita a Venezia, aveva giurato come la questione Piave fosse all'ordine del giorno. Nel Rione, intanto, aspettano le mosse.

 

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Il Gazzettino