Maxisequestro di droga al parco Albanese: nove chili in sacchi neri

MESTRE - Nove chili di marijuana, per un valore di vendita al dettaglio di 90mila euro, sono stati rinvenuti ieri pomeriggio al parco Albanese di Mestre, in prossimità...

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MESTRE - Nove chili di marijuana, per un valore di vendita al dettaglio di 90mila euro, sono stati rinvenuti ieri pomeriggio al parco Albanese di Mestre, in prossimità dello spazio per i cani, in un'operazione congiunta tra polizia locale e reggimento Lagunari Serenissima. «Si tratta di una vera e propria "centrale dello spaccio" che riforniva Mestre e Venezia ma anche consumatori provenienti da altre città del Veneto», ha spiegato il Commissario Capo della Polizia Municipale di Venezia Gianni Franzoi.


La droga era suddivisa in 9 depositi sotterranei contenenti ciascuno 4 sacchi di plastica nera al cui interno erano celati 5 sacchetti di plastica trasparente contenenti marijuana, per un totale di 180 sacchetti. L'azione delle forze dell'ordine, che si sono avvalse del fiuto del cane Kuma, è avvenuta dopo l'attenta osservazione della zona avviata sulla base anche delle segnalazioni degli abitanti, insospettiti dal via vai di persone, soprattutto nelle ore notturne.

«Abbiamo inferto un altro colpo a criminali senza scrupoli che hanno tra i propri clienti anche ragazzini di 12 anni - ha affermato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro - . L'operazione conferma l'efficacia della strategia di contrasto allo spaccio, intendiamo continuare a fare pressione su chi delinque, stando bene attenti a non fare fallo dato che certe volte verrebbe voglia di usare metodi ben più energici di quanto consentito dalla legge. Il metodo che abbiamo scelto di adottare, che si basa sull'utilizzo di unità cinofile - continua Brugnaro - sta dando i suoi frutti e intendiamo implementarlo; recentemente, a tal proposito, abbiamo inserito in squadra due nuovi cani».

«Segnali di apprezzamento arrivano anche da fuori città, qualche sindaco li vorrebbe in prestito ma non è possibile. È importante comunque evidenziare il ruolo attivo dei cittadini nel segnalare anomalie alle forze dell'ordine - conclude Brugnaro - il mio auspicio è che questa collaborazione continui, dato che sta dando ottimi frutti». «La marijuana rinvenuta ha dosi di principio attivo fino a 20 volte superiore a quella consumata negli anni '70 - ha spiegato il Commissario Franzoi - per questo motivo è particolarmente pericolosa, soprattutto per le persone in giovane età. Non esistono colpi decisivi, ma colpi importanti e questo è un colpo importante». 

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Il Gazzettino