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MESTRE - L'avevano accusato di furti, scippi e rapine con lesioni alle proprie vittime. L'avevano arrestato con un'ordinanza di custodia cautelare e portato in carcere un paio di settimane fa. Dragos Marian Comaneanu, 27enne romeno, da ieri è tornato di nuovo libero: il tribunale del riesame ha accolto il ricorso presentato dal suo legale, l'avvocato Martino Sforza, e annullato l'ordinanza. Le motivazioni del dispositivo si conosceranno solo nelle prossime settimane, ma secondo il difensore è probabile che i giudici abbiano tenuto conto della violazione del principio della domanda cautelare evidenziata dal legale: il pubblico ministero Elisabetta Spigarelli aveva chiesto per il giovane la misura degli arresti domiciliari, mentre il gip Luca Marini aveva calcato ulteriormente la mano applicando la custodia in carcere. In base a questo principio, però, fissato dal codice di procedura penale, il giudice è strettamente vincolato alla domanda dal pm e non può quindi emanare un provvedimento che contenga una misura più afflittiva di quella richiesta dall'accusa. E quindi misura da annullare e via alla scarcerazione.
LE ACCUSE
L'uomo, arrestato dai carabinieri a fine marzo, secondo gli investigatori era diventato il terrore delle donne a Mestre. Il 28 ottobre ne aveva aggredita una alle spalle mentre stava ritirando la posta nell'androne del condominio e le aveva strappato la borsa con all'interno 800 euro in contanti.
A ottobre, infatti, a Mestre c'erano stati diversi casi simili. L'ultimo era avvenuto tra via Milano e via Napoli: una donna stava passeggiando quando a un certo punto un uomo, straniero stando alla descrizione dei testimoni, l'avrebbe aggredita per strapparle la collana. L'uomo, a colpo effettuato, si era dato alla fuga, a piedi, lungo le laterali. E ci sono anche diversi precedenti in altre zone centrali della città, tra via Cappuccina, Riviera XX Settembre e viale Garibaldi. Le forze dell'ordine non sono mai riuscite, appunto, a mettere le mani sul responsabile: alcuni di questi, secondo i carabinieri, potrebbero essere stati messi a segno, considerata la tecnica (praticamente identica) e il periodo, proprio dallo stesso Comaneanu.
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