MESTRE - Sarà il caldo perché, almeno in via Carducci, una pattuglia della polizia municipale c'è quasi sempre. Ma da qualche giorno sono ripresi i...
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NUOVI ARRIVI«Tenendo presente che in questa fermata salgono e scendono tantissimi turisti che soggiornano a Mestre, si tratta di un pessimo biglietto da visita per la città - spiega l'autrice delle foto qui a fianco, scattate ieri attorno alle 15 -. Io lavoro qui in zona, e quella che stiamo vedendo in questi giorni è gente nuova che va ad aggiungersi ai soliti che stazionano da mesi tra il piazzale, i sottoportici del supermercato In's quando piove o per proteggersi dal sole, e piazzale Donatori. Quando passano i vigili, se non sono sotto gli effetti dell'alcol, si spostano. Ma poi ritornano». Come sta ritornando ogni sera al Piraghetto il senza dimora che si è impossessato del castello nell'area giochi. Un giaciglio di fortuna, ma protetto e con una coperta che durante il giorno viene nascosta tra i cespugli.
PRIMO SGOMBERO«Un primo risultato al Piraghetto lo abbiamo già raggiunto, ed abbiamo identificato questo nuovo ospite - spiega il commissario capo Gianni Franzoi -. Fino a una settimana fa c'era un altro straniero che pernottava nella zona del bocciodromo e, dopo almeno una decina di sgomberi e con la collaborazione dei Servizi sociali, siamo riusciti a convincerlo a salire su un Flixbus e a tornare nel suo Paese, in Slovacchia. Ora ci concentreremo su quest'altro senza dimora che, presumibilmente, si nasconde di sera tra gli alberi prima della chiusura del parco. Una pattuglia controllerà di prima mattina, prima dell'arrivo dei frequentatori del Piraghetto». Per via Carducci il problema degli sbandati continuerà ad essere combattuto con la presenza di una squadra fissa di vigili, potenziata negli orari di apertura delle mense e, in particolare, di quella di Ca' Letizia in via Querini dove si concentrano le frequentazioni più problematiche. «Stiamo dialogando in modo costruttivo con il Patriarcato per valutare attentamente la situazione - afferma l'assessore alla Sicurezza Giorgio D'Este -. Le caratteristiche dell'utenza delle mense dei poveri sono cambiate negli ultimi dieci anni, a causa della presenza di persone più aggressive e talvolta violente che va ad incidere anche sulla vivibilità di via Querini, via Carducci e delle altre zone limitrofe del centro». Un dialogo che starebbe convincendo la Diocesi a valutare delle alternative alla sede di Ca' Letizia, sempre nell'area centrale della città ma in un quadro meno urbanizzato e con delle zone filtro. Dove? «Ci sono delle ipotesi sul tavolo, ma è presto per parlarne - non si sbilancia D'Este -. L'importante è proseguire questo confronto e garantire la sicurezza del tessuto urbano».
Fulvio Fenzo Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino