Medicina, sport e volontariato: il Veneto piange Toni Serena, presidente del Panathlon di Mestre

Medicina, sport e volontariato: il Veneto piange Toni Serena, presidente del Panathlon di Mestre
È morto Antonio Serena, uno dei più conosciuti e...

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È morto Antonio Serena, uno dei più conosciuti e migliori medici di Mestre, aveva 86 anni. Si è spento l'altra notte, per un malore improvviso, nella casa di campagna a Casale sul Sile che tanto amava e che alternava con l'abitazione di via Einaudi a Mestre. Il prof. Serena, Toni per gli amici, da primario di Dermatologia aveva contribuito a fare grande l'Umberto I. Professionista impeccabile nella sua brillante carriera che viveva come fosse una vocazione, era stato campione di atletica leggera in gioventù, amava lo sport in generale, era mestrino di nascita e fino al midollo, come si evince dalle pagine del libro autobiografico Un uomo e la sua città. Era autonomista e, tra la Mestre che conta, qualche anno fa più di qualcuno l'avrebbe visto bene come sindaco dell'eventuale Comune di terraferma. Serena era un signore nel verso senso della parola: elegante, sempre disponibile, fortemente impegnato nel sociale: è stato padre del Panathlon di Mestre, di cui era rimasto presidente onorario; fondatore del comitato Interclub service, l'originale iniziativa che ha messo insieme la decina di club service presenti a Mestre (i Rotary, i Lions, il Soroptimist, il Club 41, la Round Table, lo stesso Panathlon) organizzando convegni e attività congiunte. Per 35 anni medico volontario con l'Unitalsi a fianco dei malati in pellegrinaggio a Lourdes, il professor Serena si era diplomato al liceo Franchetti e laureato in Medicina a Padova, specializzandosi in Medicina del Lavoro. La seconda specializzazione l'aveva presa a Bologna, in Dermatologia e Sessuologia clinica, di cui era anche diventato docente. Aveva iniziato all'ospedale di Mirano, poi nel '65 l'arrivo alla Dermatologia dell'Umberto I dov'era stato primario dal '77 al '98. Quindi, fino al 2012, la consulenza a villa Salus. Numerosi gli incarichi ricoperti: era stato segretario del Centro cittadino di educazione sessuale, il primo aperto in tutta Italia, e segretario nazionale dell'associazione dermatologi ospedalieri italiani. Come sportivo, nel '55, all'età di 23 anni, fu campione d'Italia e primatista nella staffetta 4x400 di atletica leggera, mentre l'anno dopo portò per il tratto mestrino la fiaccola olimpica dei Giochi invernali di Cortina. Nella sua vita ha ricevuto tantissimi riconoscimenti, l'ultimo appena tre settimane fa, quand'era stato insignito in Prefettura del pregevole titolo di Commendatore della Repubblica. Dalla moglie Fernanda Mazzon ha avuto quattro figli, Francesco, Chiara, Lorenza ed Elisabetta, che gli hanno regalato 5 nipoti. Il cordoglio dell'assessore Renato Boraso: «Punto di riferimento per la comunità di Mestre. Con lui, come con Pino Rizzo, la città perde un grande cittadino e un testimone per lo sport». Messaggi anche dagli ex prosindaci Gianfranco Bettin e Michele Mognato. «La scomparsa del professore, infaticabile sostenitore di una Mestre più vitale e consapevole di sé, priva la nostra città di un suo interprete e protagonista limpido e determinato, di un uomo gentile e generoso», il ricordo di Bettin. «Tante occasioni l'hanno visto protagonista di iniziative sociali, culturali e sportive, convinto com'era che una città ha un'identità se costruisce dei momenti di aggregazione del suo tessuto sociale, per far crescere il suo senso di comunità», la sottolineatura di Mognato. I funerali di Toni Serena saranno celebrati mercoledì prossimo, alle 11, nel duomo di San Lorenzo in piazza Ferretto.

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Il Gazzettino