Coppia di medici lascia Belluno e si trasferisce a Venezia: lui entra in servizio a Castello

Marco Penzo con la compagna, entrambi medici
VENEZIA - Quattrocento candidature arrivate da tutto il mondo dopo la campagna promossa da Ulss 3, Comune e Regione per richiamare in città nuovi medici di base. E allo...

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VENEZIA - Quattrocento candidature arrivate da tutto il mondo dopo la campagna promossa da Ulss 3, Comune e Regione per richiamare in città nuovi medici di base. E allo stato attuale 15 dottori italiani, per il 70% da fuori regione hanno i requisiti per accedere alla graduatoria, dunque per entrare via via in servizio. Tra loro anche il dottor Marco Penzo, originario di Chioggia ma trasferitosi da tempo a Belluno, dove ha esercitato finora. Classe 1990 e professionista con esperienza, avvierà la sua attività a Castello da novembre, sestiere fra i più in difficoltà dal punto di vista dei medici di base e in cui cesserà l'attività dell'ambulatorio "pubblico" che l'azienda sanitaria, in seguito al pensionamento del dottor Chiarot, aveva insediato provvisoriamente. Seguiva 300 assistiti che ora troveranno in Penzo, che tornerà in laguna assieme alla compagna, anche lei in graduatoria, il loro nuovo riferimento. Proprio come avvenuto già con il dottor Sebastiano Bianchi, il primo ad accettare l'incarico ed inserito a San Marco. Nessun straniero, per ora, e il motivo è innanzitutto tecnico: alcuni stanno attendendo il riconoscimento del titolo dal Ministero. «Amiamo Venezia dice Penzo, sottolineando che non usufruiranno degli incentivi . Contiamo di poterci inserire bene nel tessuto cittadino».

IL CASO GIUDECCA
L'Ulss 3 sta intanto lavorando per collocare entro il 2023 anche una terza posizione alla Giudecca. Seguendo la graduatoria, le trattative sono in corso con un medico pronto a trasferirsi da una regione del sud, che starebbe valutando gli aspetti logistici. «Perché non inserirlo subito? Considerato che alla Giudecca a tutti i residenti è oggi garantita l'assistenza grazie all'aumento del massimale dei medici già presenti (da 1.500 a 1.800 pazienti, ndr.), riflette il direttore generale, Edgardo Contato è chiaro che il collega che arriverà dovrà partire da una condizione sfavorevole, senza pazienti iniziali. La questione è quindi più complicata. I 3 o 4 medici di base che servono alla città li stiamo inserendo, creando i presupposti affinché si vedano garantito almeno un reddito di base. Senza le disponibilità raccolte attraverso la nostra campagna, non avremmo saputo dove andare a cercare professionisti disponibili. Ora possiamo permetterci il lusso di scorrere la graduatoria. D'ora in poi, ad ogni pensionamento o rinuncia di un vecchio medico, e ne prevediamo una decina da qui al 2025 nella Venezia d'acqua, potremo inserire un sostituto».

LE ALTRE ESIGENZE


Contato annuncia come la campagna lanciata a luglio avrà a breve un effetto benefico anche fuori Venezia: tra i medici c'è qualcuno pronto ad aprire un ambulatorio pure in terraferma. Alle zone del centro storico ritenute più critiche, per Contato è stata intanto data risposta e a queste si aggiungerà presto il caso del Lido, sul quale l'Ulss 3 intende intervenire. «A inizio 2024 avremo a che fare con un paio di pensionamenti, ma il quadro sarà più certo nei prossimi mesi, in quanto quella della pensione è una questione aleatoria: un medico può rimanere in servizio fino ai 70 anni. Stiamo già avviando i contatti».
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Il Gazzettino