Donazzan: «I cento e lode al sud? "Spinte" per un lavoro nel pubblico»

Elena Donazzan
VENEZIA - «Sulla qualità della scuola veneta non ci sono dubbi di sorta: da anni registriamo il più basso tasso di dispersione scolastica e le migliori...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VENEZIA - «Sulla qualità della scuola veneta non ci sono dubbi di sorta: da anni registriamo il più basso tasso di dispersione scolastica e le migliori performance nei test valutativi sulle competenze degli studenti, grazie alla preparazione e al buon lavoro di insegnanti e dirigenti. I 276 "cento e lode" alla maturità conseguiti quest'anno in Veneto sono un dato relativo, rispetto al 4,8 per cento di eccellenze in matematica certificato dai test Ocse-Pisa (rispetto alle percentuali da prefisso telefonico di altre regioni) e alle classifiche Invalsi degli ultimi sei anni, che pongono le scuole del Nordest in vetta al paese per risultati degli studenti e capacità formativa degli insegnanti». Elena Donazzan, assessore all'assessore all'Istruzione e Formazione, legge nei dati diffusi dal ministero dell'Istruzione una conferma della capacità formativa di quello che definisce «ecosistema educativo» veneto, costituito non solo dalla scuola, ma anche da famiglie, comunità locali e parti sociali.


«Il divario tra la scuola veneta e quella delle altre regioni c'è e si vede - sottolinea - e sta nelle qualità del sistema formativo, nonostante i nostri bravi docenti siano perennemente sotto organico, e nelle competenze maturate dei ragazzi, che sono ricercate e apprezzate dal mondo del lavoro».

Quanto ai risultati contradditori tra esiti delle prove Invalsi e voti di maturità nelle diverse aree della Penisola, Donazzan sottolinea «l'amarezza di vedere mortificato l'ottimo lavoro di una intera comunità educante dalla cronica indifferenza del Governo centrale e da votazioni che rendono stridente e incongruente lo sforzo di elevare la qualità della scuola: così tanti "cento e lode" per la maturità nelle regioni del sud hanno il sapore della raccomandazione - rileva - utili solo per entrare nell'amministrazione pubblica e nei percorsi universitari a numero chiuso».


«Porrò la questione alla prossima riunione degli assessori regionali alla scuola e formazione, nell'ambito della Conferenza delle Regioni - annuncia - perché se il voto del titolo di studio deve restare una discriminante per l'inserimento lavorativo e l'accesso, allora il sistema di valutazione deve essere rigoroso, imparziale ed omogeneo in tutte le aree del Paese». «Agli studenti veneti, comunque, ricordo - conclude - che il voto conta sì, ma che il mercato del lavoro valuta diversamente e sa distinguere i veri talenti e le vere competenze. Se il Veneto ha il tasso più basso di disoccupazione giovanile, circa dieci punti inferiore a quello nazionale, il merito è anche dell'impegno dei nostri studenti e insegnati e della qualità dei nostri percorsi formativi, perché nelle imprese vali per quello che sai e che sai fare, non per il voto scritto nel diploma».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino