L'antincendio non è a norma, chiusa la casa museo di Giacomo Matteotti

La casa museo di Giacomo Matteotti a Fratta Polesine
FRATTA POLESINE - Porte chiuse alla casa-museo “Giacomo Matteotti” di Fratta Polesine. La notizia, arrivata a sorpresa, deriva dal fatto che dopo un sopralluogo...

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FRATTA POLESINE - Porte chiuse alla casa-museo “Giacomo Matteotti” di Fratta Polesine. La notizia, arrivata a sorpresa, deriva dal fatto che dopo un sopralluogo effettuato il 27 dicembre dal responsabile dell’ufficio tecnico di Fratta, Luigi Griguolo, è stato scoperto che l’impianto antincendio non è a norma. Da qui l’immediata ordinanza del sindaco Giuseppe Tasso, per tutelare l’incolumità di personale e visitatori.

 
«La casa-museo resterà chiusa in via temporanea - spiega il sindaco - Griguolo ci ha comunicato la non utilizzabilità dell’impianto anticendio con conseguente mancanza di un requisito determinante per l’agibilità dell’edificio. Abbiamo ritenuto che questa situazione non garantisca l’incolumità minima degli utenti. La villa è stata dunque chiusa, perché si è in presenza del fatto che le persone che usufruiscono dello stabile, siano in forte pericolo. In via cautelativa l’immobile resterà chiuso a data da destinarsi. Fino a quando non saranno finiti i lavori all’impianto antincendio, la casa sarà chiusa». 
Nel frattempo si susseguono i sopralluoghi, anche con l’assessore ai lavori pubblici Mario Bellesia. «L’impianto antincendio è datato 2012 e non è sicuro - spiega Bellesia - La casa-museo costa tanto al Comune di Fratta. Basti pensare anche alle spese per la manutenzione del giardino e di tutte le specie arboree. Vanno rivisti e ripensati gli accordi per la gestione». La casa-museo è stata istituita con legge 255/2004 ed è riconosciuta di importante interesse culturale, come luogo di memoria che mantiene inalterate le tracce originarie della vita quotidiana di un protagonista della storia del Novecento e della sua famiglia. Matteotti visse in questo edificio, dove continuarono a risiedere dopo la sua morte la madre Isabella Garzarolo, la vedova Velia Titta e i figli Giancarlo, Matteo e Isabella. Radicalmente restaurata, la casa è di proprietà dell’Accademia dei Concordi di Rovigo, per legato testamentario dei figli, mentre la gestione, in base a una convenzione stipulata con l’ente proprietario, il 26 giugno 2010, spetta al Comune di Fratta, che l’ha aperta al pubblico nel 2012. 
Il Comune l’ha dotata di un comitato scientifico (nel 2006), cui sono stati attribuiti compiti di indirizzo e di controllo e successivamente, di un regolamento (2012), che prevede la figura di un direttore. Attualmente è Lodovica Mutterle. Tutti gli incarichi sono a titolo gratuito.

Una convenzione stipulata nel 2016, con il Dipartimento di Storia dell’Università di Padova, assicura alla casa-museo i necessari collegamenti scientifici e accademici. Il parco, con il viale di accesso alla casa-museo, è vincolato per il suo valore memoriale di paesaggio rurale mentre la casa-museo è sede dell’annuale cerimonia di commemorazione dell’assassinio di Matteotti, di una mostra documentaria, fotografica e giornalistica (anche in formato digitale), relativa alla vita e alla tragica morte del deputato, nonché di manifestazioni pubbliche. La casa è dotata di attrezzature multimediali. Il provvedimento di chiusura è stato inviato ad Accademia dei Concordi, Aqua Srl che apre e chiude la villa, cooperativa Elianto di Rovigo, carabinieri e polizia municipale frattense, oltre ovviamente a direttrice del museo, presidente del comitato scientifico. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino