Massimo, vigile come il papà e il fratello: il reparto moticiclisti la sua grande soddisfazione

CHIOGGIA - Il destino in un lavoro. Si potrebbe descrivere così la parabola terrena di Massimo Boscolo Cegion, il giovane chioggiotto, agente motociclista della polizia...

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CHIOGGIA - Il destino in un lavoro. Si potrebbe descrivere così la parabola terrena di Massimo Boscolo Cegion, il giovane chioggiotto, agente motociclista della polizia locale di Padova, morto in un incidente mentre faceva la scorta a una manifestazione sportiva. Per Massimo, infatti, quel lavoro, non era solo un impiego, più o meno comodo, come ce ne sono tanti, ma una tradizione e una passione. Una tradizione perché è lo stesso lavoro che fa suo padre, Ranieri, da tanti anni in forza alla polizia locale di Rosolina ed è lo stesso lavoro che fa il fratello Davide, a sua volta dipendente del Comune di Albignasego. Se Massimo aveva preso a modello il padre, viene da dire, Davide, di quattro anni più giovane, probabilmente aveva preso a modello lui, visto anche lo strettissimo rapporto che li legava.

Massimo la carriera nella polizia locale voleva farla davvero. Si era laureato a Padova e, con quel pezzo di carta nel curriculum, aveva fatto la prima esperienza come agente stagionale, all'incirca una decina di anni fa. Un lavoro, a volte noioso (quindi si devono redigere i verbali di centinaia di collane e braccialetti sequestrati), a volte pericoloso (quando il controllato di turno si ribella, invece di scappare) ma sempre formativo, per la varietà di situazioni e di persone, anche gli agenti più esperti di altre forze dell'ordine, con cui si viene a contatto. Una lavoro che dura poco, tre mesi, ma ti dà un punteggio utile per accedere a concorsi a tempo indeterminato. E così aveva fatto Massimo: erano anni in cui a Chioggia si assumeva poco e lui aveva svolto servizio, per alcuni anni, a Loreo, dove si occupava, in particolare del mercato, e poi a Mira, ad Albignasego e, infine, a Padova, dove era arrivato da circa un anno e mezzo. «Gentile ed educato» lo descrivono quelli che lo hanno conosciuto in quei frangenti; «Volenteroso e preparato», dice di lui qualche collega. Grazie alla laurea, aveva tentato anche qualche concorso come ufficiale, ma il trasferimento a Padova e il servizio nel reparto motociclisti lo avevano riempito di soddisfazione perché gli permettevano di coniugare il suo amore per la moto con l'esperienza lavorativa in una grande città: era ancora giovane e poteva ben sperare che il futuro gli riservasse opportunità migliori. Il fratello, Davide, lo aveva seguito in questo sua esperienza fuori Chioggia e adesso lavora ad Albignasego. 


Intanto i due fratelli continuavano a restare inseparabili nella vita privata. Una vita in cui loro due, erano sempre insieme, con un gruppo di amici che li ha accompagnati nella tappe più importanti ma anche nei normali passatempi dei ragazzi di quell'età: dai pranzi in trattoria da Celeste, a Pellestrina, alle giornate in spiaggia a Punta Canna, alle notti in discoteca, alle gite in barca. 


«Ho appreso la triste notizia fa sapere il sindaco, Mauro Arlmelao - che il nostro concittadino Massimo Boscolo Cegion, collega (Armelao è, a sua volta, poliziotto della Ps) della Polizia Locale di Padova, è deceduto a seguito di un incidente stradale occorso in servizio. A nome della Città di Chioggia esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia e vicinanza al Corpo della Polizia locale di Padova e Chioggia. Un giovane preparato, un professionista della sicurezza che lascia un vuoto immenso. Un abbraccio dal più profondo del cuore ai famigliari». 
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Il Gazzettino