MIRANO - Scattate le manette ai polsi di L.B., padovano di 54 anni, che aveva fatto perdere le proprie tracce rifugiandosi all’estero, in occasione degli arresti dello...
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I capi d’accusa, per L. B. sono associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, riciclaggio e spaccio di sostanze stupefacenti. Il padovano, che in dicembre era riuscito a sfuggire all'arresto, già indagato in altri procedimenti penali come prestanome in società cartiere, ha infatti avuto necessità di eseguire una operazione finanziaria urgente ed improcrastinabile. Per questo motivo ha programmato un fugace rientro in Italia. Circostanza non passata inosservata ai finanzieri di Mirano (Ve), che, sin dalle prime ore di venerdì scorso erano pronti ad intercettarlo. I finanzieri lo hanno, così, immediatamente riconosciuto nei pressi di un istituto di credito dove, nonostante l’ordine di custodia cautelare giacente, trovava ancora ascolto. Una volta tratto in arresto, è stato tradotto presso il carcere Due Palazzi di Padova. Nel corso delle perquisizioni personale e locale, è stata rinvenuta una modica quantità di stupefacente, mentre, contestualmente, gli veniva sequestrata una somma pari a circa 130mila euro, visto che il danno all’Erario causato dall’associazione per delinquere ammonta a circa 8 milioni di euro. L. B. risulta infatti aver partecipato alla frode fiscale di carattere trasnazionale, con funzioni di prestanome di società cartiere estere. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino