Malata di Sla, mamma torna in Brasile grazie ai sanitari del San Valentino

MONTEBELLUNA - Al San Valentino non ha trovato la cura per la Sla che l’ha colpita a 40 anni. Ha scoperto, invece, l’affetto e il sostegno di un reparto splendido,...

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MONTEBELLUNA - Al San Valentino non ha trovato la cura per la Sla che l’ha colpita a 40 anni. Ha scoperto, invece, l’affetto e il sostegno di un reparto splendido, quello di pneumologia, e trovato, in un secondo momento, il supporto necessario per poter ritornare in Patria, accompagnata da due sanitari. È la “bella”, pur nella situazione tragica, storia di Helen, giovane mamma brasiliana, per la quale gli angeli hanno avuto le fattezze degli operatori dell’Unità Operativa di Pneumologia dell’ospedale di Montebelluna che l’hanno seguita nei momenti di maggiore complessità e criticità del lungo ricovero durato quasi tre mesi e seguito da una degenza all’ospedale di comunità di Pederobba. 

LA STORIA

«La sua storia - racconta l’Usl - inizia a Fortaleza dove le diagnosticano la Sla: a quel punto Helen decide di venire in Veneto, dove ha degli amici, sperando che una sanità di eccellenza possa offrirle opzioni terapeutiche non disponibili in Brasile». Quando arriva al San Valentino, purtroppo, i medici non possono che registrare la gravità delle sue condizioni: viene sottoposta a una serie di interventi, tra cui la tracheotomia. La giovane mamma coraggio, però, non si è arresa, pensando ai suoi bimbi rimasti in Brasile e, con il costante supporto dell’équipe del dottor Menzella, è riuscita a riprendersi e ad accarezzare l’idea di tornare in Brasile. 


IL SUPPORTO

«Per dar vita al suo sogno si sono mobilitati tutti: i costi per un rientro con un volo sanitario privato sarebbero stati però elevatissimi. A quel punto un anestesista e un’infermiera si sono resi disponibili, a titolo gratuito, per accompagnarla su un volo di linea, mentre una ditta convenzionata con l’Usl 2 ha messo a disposizione, sempre gratuitamente, le apparecchiature necessarie per garantire l’assistenza a Helen durante il viaggio». E venerdì scorso Helen ha potuto far rientro in Brasile, dove è stata ricoverata in un ospedale locale. «È uno straordinario caso di buona sanità, collaborazione e altruismo - sottolinea il primario Menzella - Personale della Pneumologia e operatori che prestano servizio nel distretto di Asolo per conto di home care providers esterni hanno collaborato con grande professionalità e umanità». E il direttore generale Francesco Benazzi commenta: «È una storia emblematica dell’umanità che si respira nel nostro territorio». Distesa in barella, mentre veniva caricata sull’aereo, Helen ha salutato tutti con uno splendido sorriso. Quello di chi ha comunque respirato, attorno a sé, amore e attenzioni.

 

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Il Gazzettino