PADOVA - A 86 anni si era invaghita di un quarantasettenne marocchino e l'aveva ospitato nella sua casa. Sola e senza famiglia, per quell'uomo, straniero e pure lui senza...
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PADOVA - A 86 anni si era invaghita di un quarantasettenne marocchino e l'aveva ospitato nella sua casa. Sola e senza famiglia, per quell'uomo, straniero e pure lui senza affetti in città, l'anziana provava un tenero attaccamento, tanto da decidere di aprirgli le porte del suo appartamento, un alloggio comunale in pieno centro storico, e consentirgli di vivere con lei. Niente a che fare con il sesso - sia chiaro - ma il nordafricano era diventato la sua compagnia, la sua spalla, l'uomo di casa che con la sua sola presenza le alleggeriva le giornate, che sarebbero state segnate altrimenti dalla solitudine e dalla tristezza. Un amore platonico che le riempiva l'esistenza, tanto che, nonostante nel tempo il modo di fare di Abdellah Bouallouch nei suoi confronti fosse peggiorato, lei non si sarebbe mai sognata di denunciarlo.
Qualcuno, però, si è accorto che quell'uomo stava sfruttando e maltrattando l'anziana, denunciando il fatto ai carabinieri. Lo straniero aveva ricevuto dal giudice il divieto di avvicinarsi nuovamente all'86enne, sua ormai ex convivente, ma il richiamo di una vita non agiata, ma almeno più semplice e dignitosa di quella che avrebbe fatto se fosse rimasto da solo, l'avevano spinto a ripresentarsi più volte alla porta di casa della donna, che nel suo disperato desiderio di averlo ancora accanto, l'aveva riaccolto nel suo appartamento. I carabinieri hanno scoperto che il marocchino aveva violato ripetutamente le disposizioni del giudice, così hanno richiesto un aggravamento della pena, che è stato concesso. Il 47enne, dunque, giovedì è stato prelevato dai militari dell'Arma e portato in carcere, come previsto dall'ordinanza di custodia cautelare.
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Il Gazzettino