BELLUNO - Incubi, insonnia, inappetenza, paure nuove. A guardare fuori dalla finestra il territorio devastato e i boschi schiantati a terra, lo stress si rinnova. Il post...
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IL PROGETTO
L'idea dello psicologo arriva da uno psicologo, la consigliera con delega al welfare Francesca De Biasi. È lei ad aver messo sul piatto la proposta andando a puntare, prima di tutto, sulle scuole e gli asili. Così la scorsa settimana è arrivata sui tavoli dei dirigenti degli Istituti Comprensivi del territorio la lettera di spiegazione dell'iniziativa, con l'invito a segnalare le situazioni di disagio. Da qui ai prossimi giorni sono attese le risposte, la segnalazione di ragazzi e di bambini in difficoltà, con evidente stress post trauma. «Sono le fasce deboli della popolazione spiega De Biasi -, quelle che in situazioni come questa possono risentirne maggiormente. Le reazioni a eventi come calamità naturali sono fisiologiche e durano un mese, di media. Quando proseguono allora bisogna intervenire. Per questo abbiamo aspettato prima di avviare l'iniziativa». A occuparsi dei colloqui saranno i professionisti dell'associazione Psicologi per i popoli che presteranno servizio gratuitamente.
L'ATTIVAZIONE
Per ora si stanno raccogliendo i bisogni, non si conoscono perciò i numeri di quanti ragazzi e bambini necessitino di un colloquio con un professionista per assimilare il trauma e tornare sereni. Ancora non è chiaro nemmeno come si concretizzerà il servizio, se con chiacchierate vis a vis tra ragazzo e psicologo, se con incontri di gruppo o se con sedute con educatori e genitori. Si vedrà. Ad ogni modo la consulenza sarà personalizzata, decisa in base al tipo di problema e all'età della persona coinvolta. «Sappiamo che in alcune zone il servizio è molto atteso spiega il dirigente dell'Ufficio scolastico, Gianni De Bastiani -. L'evento ha avuto un impatto molto forte sull'interiorità dei bambini e dei ragazzi. Il tema della natura che si ribella è qualcosa su cui ragionare da qui al futuro, il cambiamento climatico sarà la grande questione dei prossimi anni ed è giusto che le giovani generazioni ne prendano coscienza». Non sono stati posti paletti territoriali, le zone più colpite dalla devastazione sono quelle della parte alta della provincia, ma l'iniziativa è stata estesa a tutto il territorio.
Alessia Trentin
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Il Gazzettino