TREVISO - Una vacanza al mare in giugno: la loro piccola tradizione. E, per la prima volta, a Santorini, nel mar Egeo. Poi, martedì mattina, un'improvvisa fitta, mentre...
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LA CONSORTE
Gabriella Montanaro è ancora sotto choc. È rientrata ieri mattina a Treviso dopo due giorni infernali. «Verbali, polizia, situazioni complicate» spiega con grande pena. Lei e Lorenzo si conoscevano da quarant'anni: «È stato a Radio Alfa: entrambi con la passione per la musica, entrambi lavoravamo lì». Il clima effervescente delle prime emittenti radiofoniche private, poi ognuno ha preso la propria strada. «Ma ci siamo ritrovati 15 anni fa» ricorda Gabriella. Di recente il matrimonio. Il secondo, per Lorenzo. «Non riesco ancora a razionalizzare: lui aveva portato la gioia nella mia vita. Era la quintessenza dell'allegria» ripete con un filo di voce. Lorenzo Valese aveva 61 anni, lavorava all'Agenzia delle entrate ma le sue vere passioni erano la musica e il judo. Oltre al figlio Filippo, amatissimo. «Era una persona amata, ne sto ricevendo continue conferme - prosegue la donna - messaggi, testimonianze d'affetto e sostegno».
NESSUN PRESAGIO
Valese non aveva avuto alcuna avvisaglia: «Stava benissimo - ribadisce Gabriella - gli esami erano perfetti. Poi martedì mattina ha accusato questo dolore, che inizialmente ha collocato allo stomaco». I medici, però, che con fatica sono arrivati nella caletta in cui si trova l'albergo della coppia, hanno confermato che si trattava di un infarto: «Ma Lorenzo stava benissimo: nessuna avvisaglia, nessun motivo di preoccupazione». Dopo il decesso, il corpo dell'uomo è stato portato in aereo ad Atene. «Ieri mattina la salma è stata sottoposta ad autopsia. Il medico che l'ha effettuata mi ha anticipato che all'80% si tratta di un arresto cardiaco».
LA BUROCRAZIA
Mercoledì all'alba è arrivato a Santorini anche Paolo Valese, unico fratello di Lorenzo. «Mio cognato, che si trovava in Sardegna con la famiglia, è venuto a prendermi e ad aiutarmi nel disbrigo burocratico. In Grecia è davvero molto complicato: hanno procedure diverse dalle nostre, sono stata per lungo tempo in commissariato. Ora però tutto il caso è stato preso in carico dall'ambasciata italiana di Atene, che si occuperà anche del rimpatrio». È tuttavia presto per capire quando potrà rientrare in patria la salma, si presume sarà necessario attendere la prossima settimana. Non ci sono parole o risposte a consolazione di certi eventi. «È avvenuto tutto troppo in fretta, senza nessun segnale - ripete, quasi svuotata - ora il mio più grande pensiero è per suo figlio Filippo. Lorenzo adorava il suo ragazzo, per questo ho chiesto a mio cognato di portargli nel giusto modo la notizia. Lorenzo era la gioia, e ha seminato intorno a sé molto amore. Come famiglia cercheremo di stare tutti vicini in questo momento così triste». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino