Ri-arrestato il "profugo" tunisino rapinatore: è sempre qui

Maithi Sobhi in una foto segnaletica
MESTRE - Nel primo pomeriggio di ieri, gli uomini del Commissariato di Marghera hanno arrestato Maiti Sobhi. Gli agenti di Polizia in servizio di controllo del territorio hanno...

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MESTRE - Nel primo pomeriggio di ieri, gli uomini del Commissariato di Marghera hanno arrestato Maiti Sobhi. Gli agenti di Polizia in servizio di controllo del territorio hanno riconosciuto il tunisino che si aggirava nei pressi di un bar di piazza Mercato a Marghera. L'uomo era privo di documenti di identità, pertanto è stato accompagnato negli uffici della Questura per essere sottoposto ad accertamenti.. Le impronte digitali hanno confermato i sospetti dei poliziotti e l’uomo è stato identificato per Maiti Sobhi. nato in Tunisia il 09.11.1988 e ben noto alle forze dell’ordine:  è entrato illegalmente in Italia nel novembre del 2008 sbarcando a Lampedusa, si è poi stabilito nella città lagunare, collezionando dal gennaio del 2009 ad oggi più di 40 fotosegnalamenti.


Il tunisino, che gravita nell’area di Mestre e Marghera, è dedito al consumo di sostanze stupefacenti e alcol, è stato condannato per spaccio di droghe, rapina, furto aggravato, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, anche ai danni degli operatori di polizia, incendio, danneggiamento e calunnia. 

Per tali reati suindicati l’uomo ha trascorso in carcere un totale di 6 anni. Il 17 aprile 2018 venne individuato dai poliziotti del Commissariato di Marghera in via Fratelli Bandiera e immediatamente espulso e accompagnato presso il CPR di Torino.

Ma l'’ 11 agosto 2018 era di nuovo qui: sempre gli uomini del Commissariato di Marghera che erano da qualche giorno sulle tracce dello straniero, hanno fatto irruzione presso uno stabile abbandonato, a Marghera,certi di trovarvi il Maiti, tornato nei luoghi di usuale frequentazione. L’extracomunitario, in un primo momento ha cercato di guadagnarsi la fuga. Ma gli agenti non si sono fatti cogliere di sorpresa ed hanno subito bloccato il tunisino che ha continuato ad imprecare ed inveire contro la polizia, anche presso la Questura di Santa Chiara.


Lo stesso giorno un aereo della Guardia di Finanza lo ha a accompagnato al CPT di Bari, unitamente ad altri stranieri. Di ieri pomeriggio, 25 settembre, l’esecuzione dell’ordine di carcerazione emesso a suo carico, dal Tribunale di Venezia, per la pena di 7 mesi e 28 giorni di reclusione, per i reati di resistenza e violenza commessi a Marghera in gennaio.
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Il Gazzettino