Si è spento il sorriso della maestra Michela, quattro paesi in lutto

Michela, aveva 55 anni
MANIAGO - Maniago, Sacile, Tramonti e Spilimbergo: 4 comunità hanno reso l'ultimo saluto ieri, lunedì, ad una donna di 55 anni vinta dalla malattia. Michela...

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MANIAGO - Maniago, Sacile, Tramonti e Spilimbergo: 4 comunità hanno reso l'ultimo saluto ieri, lunedì, ad una donna di 55 anni vinta dalla malattia. Michela Ferroli si è spenta sabato mattina nella sua casa, nella città dei coltelli. Accanto a lei fino all'ultimo, il marito Vito Petrucco, la figlia Lucrezia di 30 anni, il fratello Leonardo, quello del marito, Claudio, il figlioccio Nicola e le cugine Teresa e Annachiara.

«Se n'è andata serenamente», ricorda il marito. Dopo 7 anni di frequentazione, Vito e Michela si erano uniti meno di tre anni fa, il 19 settembre 2019, l'anno seguente la scoperta del tumore al seno. «Era entrata nella vita mia e della mia famiglia in punta di piedi, con tanto amore e tanta gentilezza - rammenta ricorda commosso il compagno -. Mi ha regalato i dieci anni più belli della mia vita, aveva saputo creare armonia anche tra i nostri figli Lucrezia e Nicola».

A SCUOLA
La vita professionale di Michela era stata tutta con i bambini, i più piccoli: stimata educatrice per ventisei anni alla scuola materna Arcobaleno di Sacile, per trasferirsi negli ultimi anni all'asilo il Mignolo di Gradisca di Spilimbergo, avvicinandosi così a casa e da un anno circa era stata promossa al ruolo di coordinatrice. Entrambe le strutture sono gestite dalla Cooperativa 2001 di Trieste che sul suo sito la ricorda con affetto e stima. Anche tra i genitori dei molti bambini che ha seguito in tanti anni di lavoro, ci sono stati molti che hanno voluto ricordarla per l'amore che ha sempre messo nella sua professione. La malattia contro cui ha dovuto combattere negli ultimi quattro anni e mezzo si era presentata la prima volta a gennaio del 2018: lo stesso male che tanti anni fa si portò via anche sua madre, Adriana Pielli, morta a soli 54 anni. Ereditarietà, si dice, per un destino comune e purtroppo tragico tra madre e figlia. Michela aveva percorso una strada dura e tutta in salita, ma sembrava aver vinto la sua partita con il terribile male. Si trattava invece solo del primo round. Si era fisicamente ripresa, aveva sposato il suo Vito, era tornata al lavoro, non si era arresa. Poi l'amara sorpresa: nonostante tutte le pesanti cure, il male si era ripresentato. Non si era persa d'animo nemmeno quella volta, fino all'ultimo, quando aveva salutato le amiche di sempre facendo con loro un ultimo viaggio a Matera, e poi le colleghe sacilesi che aveva rivisto solo pochi giorni fa. Le sue ultime ore le ha trascorse attorniata dagli affetti più cari. Forse il premio riservato ad un'anima che aveva saputo dispensare sorrisi e affetto a tanti, una donna che aveva celebrato la vita con un'esuberanza e un'allegria contagiose.



LE MAMME


Nel fine settimana la notizia si è sparsa in fretta e alcune delle sue colleghe sono state subissate da messaggi di cordoglio di mamme che ne avevano apprezzato la bravura. In rete, una di loro la ricorda intenta a truccare le bambine della sua sezione con una matita per gli occhi, strafelici loro che si sentivano principesse, felice lei per essere riuscita a farle sorridere. Nella sua vita ha amorevolmente aiutato a crescere i piccoli degli altri, mentre un legame speciale la univa alla sua di figlia. Aveva amato il ballo e lo sport, ma soprattutto le piaceva camminare, meglio se tra le sue montagne. Una frase di cui spesso si abusa, «Era una persona solare», risulta nel suo caso perfino riduttiva. Era nativa di Tramonti di Mezzo ed è nella parrocchiale della piccola frazione tra i monti pordenonesi che i parenti e i tantissimi amici l'hanno salutata ieri. Già domenica sera la chiesa del paese natale non era bastata ad ospitare tutti. Così è accaduto anche ieri pomeriggio.

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Il Gazzettino