Madre morbosa, va a scuola truccato: 13enne allontanato dai genitori

Madre morbosa, va a scuola truccato: 13enne allontanato dai genitori
VILLAFRANCA -  Dovrà lasciare la casa materna il tredicenne di Villafranca al centro di un’accanita disputa tra i genitori, sfociata in un processo per...

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VILLAFRANCA -  Dovrà lasciare la casa materna il tredicenne di Villafranca al centro di un’accanita disputa tra i genitori, sfociata in un processo per violenza sessuale a carico del padre, conclusosi con un verdetto assolutorio per insufficienza di prove. Lo stabilisce un decreto del Tribunale dei Minorenni di Venezia che avrebbe dovuto fissare le modalità di affido del minore. I giudici hanno assunto un provvedimento temporaneo in attesa delle audizioni di entrambi i genitori, convocati per metà gennaio. Lo studente di terza media resta affidato ai Servizi sociali di Piazzola sul Brenta e verrà collocato in una comunità terapeutica, lontana dal territorio di appartenenza. Ma soprattutto verranno sospesi i contatti con i genitori.

Per il Tribunale dei Minori è «opportuna la temporanea sospensione dei rapporti con entrambi per permettergli di non vivere la situazione come conseguenza diretta del rifiuto del padre. È necessario infatti che il minore possa essere libero da condizionamenti e consapevole della necessità di un lavoro su sé stesso». Con quest’allontanamento i giudici intendono «verificare la capacità di collaborazione dei due genitori e l’evoluzione della condizione del minore». Il trasferimento in comunità dovrà avvenire senza traumi, e senza dover ricorrere all’ausilio delle forze dell’ordine. Saranno gli stessi Servizi Sociali ad occuparsene. Ed è stata proprio la relazione della struttura socio sanitaria piazzolese ad orientare le scelte del tribunale: il mondo affettivo del tredicenne risulterebbe legato quasi esclusivamente a figure femminili e la relazione con la madre sarebbe connotata da aspetti di dipendenza, con difficoltà di identificazione sessuale «tanto che in alcune occasioni era andato a scuola con gli occhi truccati, lo smalto sulle unghie o i brillantini sul viso». «È una ricostruzione palesemente travisata - replica seccamente il legale della madre Francesco Miraglia - il ragazzo non presenta alcuna devianza sessuale. Crediamo piuttosto che si tratti di una ritorsione dopo le denunce su quanto accadeva nella comunità dell’Alta padovana in cui è stato ospite per un anno e mezzo». Il ragazzino sarebbe stato maltrattato e percosso, costretto a continui atti di bullismo, tra bestemmie e offese di ogni tipo. Fino a quando la madre aveva deciso di tenerlo a casa. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino