Due sorelle lasciano il posto fisso in Luxottica e salvano la cooperativa

Le sorelle Luana e Debora Lorenzi lasciano un posto fisso in Luxottica e salvano l'alimentari del paese
CANALE D’AGORDO  - Si chiama “Cooperativa 1903” ovvero la data di fondazione della Società Cooperativa di consumo di Forno di Canale. Questo il nome...

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CANALE D’AGORDO  - Si chiama “Cooperativa 1903” ovvero la data di fondazione della Società Cooperativa di consumo di Forno di Canale. Questo il nome che le sorelle Luana e Debora Lorenzi, agordine di Canale, hanno voluto scegliere per il loro negozio che hanno rilevato e aperto da qualche mese. Luana e Debora che per intraprendere questa nuova strada nel commercio hanno rinunciato al posto fisso alla Luxottica. Per qualcuno forse una scelta azzardata, ma invece le due sorelle hanno avuto le idee ben chiare su come cosa scegliere per il loro futuro. 



ALTI E BASSI
La società Cooperativa di consumo di Forno di Canale negli anni Duemila aveva chiuso rischiando il fallimento e quindi la perdita dell’intero capitale sociale, che in sintesi consisteva nel negozio e nello stabile annesso. A tale proposito ci fu l’azione dell’allora amministrazione comunale del sindaco, Flavio Colcergnan, che riuscì a salvare il negozio con l’innesto nel consiglio di amministrazione dell’allora assessore Riccardo Fontanive, che divenne presidente del nuovo consiglio di amministrazione e del vice sindaco Rinaldo De Rocco che ricoprì il ruolo di segretario. Il negozio così poté riaprire attraverso gestioni private con la gestione di Moreno Gerometta e la moglie Rosanna Forte, di Fausto Pescosta, per poi passare a quella di Miriam Colaone e Paola Dorigo che gestirono e diressero con professionalità e dedizione questo negozio per ben diciassette anni: chiamandolo “La Bottega”. Lo scorso maggio per motivi personali hanno deciso di chiudere questa parentesi lavorativa. La fortuna ha voluto che Luana e Debora hanno deciso di rilevare l’attività denominandola “Cooperativa 1903”. Le due ex dipendenti Luxottica garantiscono così a Canale ancora due negozi di generi alimentari (l’altro è l’alimentari Zanoner). Botteghe che costituiscono una ricchezza per il paese in quanto questi non sono semplici negozi di generi alimentari ma per questi paesi rappresentano un grande servizio, anche per i turisti. 

«RISULTATO IMPORTANTE»
Per Marisa Tibola, attuale presidente della Società cooperativa Forno di Canale (che ancora esiste in quanto proprietaria del negozio) aver potuto dare una continuità a questa attività commerciale è certamente un grande risultato, specialmente di questi tempi dove non è facile trovare in paese persone che abbiano la dedizione necessaria per mettersi dietro al banco. Così ora non solo si porta avanti una attività ormai ultra centenaria, ma si mantiene attivo e di proprietà quel po’ di capitale sociale che attualmente è costituito dal solo negozio, in quanto lo stabile venne venduto ancora negli anni 2000.

IL CORAGGIO

Quella di Luana e Debora non è stata certo una scelta facile anche in considerazione di quale futuro possono avere i paesi di montagna, visto lo spopolamento inarrestabile. La nuova gestione si è impegnata nel diversificare l’offerta dei prodotti accostando ad una importante assortimento di generi alimentari e prodotti freschi di frutta e verdura un bel banco di affettati e formaggi e anche una scelta di prodotti per la casa. Un assortimento importante che può fare la differenza grazie al flusso turistico che si prospetta importante a Canale. Oggi poter mantenere aperto un negozio in più in montagna è un risultato importantissimo considerando l’utilità del servizio che svolge a favore della collettività in cui opera: ma per poter mantenere aperti questi negozi e queste attività sarebbe necessario una politica volta ad agevolare e supportare queste attività, attraverso una politica fiscale che tenga conto delle difficoltà in cui queste attività vanno ad operare e della loro utilità sociale che ancora ricoprono.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino