Il gestore dell'Osteria senz'oste ha deciso: «Niente lotteria degli scontrini nella mia macelleria, e vi spiego perché»

Il gestore dell'Osteria senz'oste ha deciso: «Niente lotteria degli scontrini nella mia macelleria, e vi spiego perché»
VALDOBBIADENE - Cesare De Stefani, noto gestore dell'Osteria senz'oste è titolare anche dell'Emporio Carni in centro a Guia: non parteciperà alla...

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VALDOBBIADENE - Cesare De Stefani, noto gestore dell'Osteria senz'oste è titolare anche dell'Emporio Carni in centro a Guia: non parteciperà alla lotteria degli scontrini fiscali. E spiega le sue ragioni in una lettera inviata al presidente dell'Ascom Federico Capraro e al Gruppo Alimentaristi. Da ieri sulla vetrata a fianco della porta d'entrata della macelleria i clienti potranno leggere le motivazioni della sua scelta. Lo potranno fare seduti e distanziati sotto dei funghi che li riscalderanno nell'attesa.


L'INVESTIMENTO

«Visto che per ottemperare alle norme di contrasto al Covid imposte dalla Legge, devo fare attendere i clienti all'esterno del negozio al freddo, ho preferito investire i miei soldi per acquistare un fungo riscaldante e due sedie, per rendere più confortevole l'attesa, anziché spenderli per aggiornare la cassa per la Lotteria degli scontrini», scrive De Stefani. Nella lettera poi passa in rassegna i costi. «Non aderisco perché per aggiornare la cassa del mio negozio devo spendere una cifra importante che può raggiungere i 1.500 euro, a fronte di un rimborso massimo di 250 euro che il Governo ha promesso. Viene pertanto chiesto alle aziende di spendere dei soldi a beneficio dello Stato e senza alcun rientro per l'azienda stessa, in un momento in cui moltissime attività sono chiuse (con affitti e bollette ecc. da pagare) e quelle rimaste aperte continuano a subire perdite di fatturato molto importanti».


TEMPO PREZIOSO

«Non intendo impiegare tempo prezioso, mio e dei miei collaboratori, per inserire dati e controllare che la procedura sia stata corretta e accettata dal Sistema - continua - Il tempo dedicato dal mio personale alla gestione della lotteria, lo pago io e nessuno me lo rimborsa. Non ritengo sia buona cosa (ancor più in questo momento) far aspettare i clienti in fila fuori dal negozio in quanto le procedure del gioco, anche se di poco, allungano i tempi delle operazioni di cassa. Non è obbligatorio per legge che nel mio negozio io debba aderire alla lotteria. Questo l'ho fatto pensando anche a te, che per età o cultura usi ancora i schèi e che quindi alla lotteria non puoi partecipare. Per partecipare infatti si è obbligati a pagare con il denaro virtuale (carte di credito, Bancomat). Ma la mia è una macelleria, e non una tabaccheria o un negozio in cui tradizionalmente si vendono tagliandi per tentare la fortuna al gioco. In questi casi il gestore percepisce un compenso sulle vendite di sogni. Il macellaio sulla lotteria degli scontrini non percepisce nulla, ma ha solo costi aggiunti».

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Il Gazzettino