PONZANO (TREVISO) - L'uomo che ritrova gli scomparsi è scomparso. Hugo Marino, l'intermediario italo - venezuelano che nel giugno del 2013 coordinò le...
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LO SCONCERTOA dare notizia della sparizione di Hugo Marino è stata la trasmissione di Rai 3 Chi l'ha visto? che nella puntata mandata in onda ieri sera ha ricostruito gli ultimi spostamenti del professionista e intervistato il fratello, Achille Marino, che ha lanciato un appello. L'importanza del ruolo avuto da Marino nelle ricerche, assieme all'ammiraglio di squadra Giovanni Vitaloni, è di massima rilevanza. «Senza di lui non si faceva niente» ha detto Romolo Guernieri, papà di Bruna e nonno di Emma e Sofia, ai microfoni di Rai 3. Una notizia, quella della sua sparizione improvvisa, che ha commosso anche la moglie Paola, alla quale sono subito venute in mente le sue amate nipotine: «Ora avrebbero 19 e 17 anni, non riesco neanche a immaginarmele».
L'ULTIMO CONTATTODi Hugo Marino non si hanno più notizie da aprile. Il professionista, che risiede a Miami, negli Stati Uniti, assieme alla moglie e ai due figli, era salito su un volo per Caracas e una volta arrivato aveva chiamato la madre. «Non sembrava preoccupato, era tranquillo» ha detto la donna a Chi l'ha visto? Poi però il suo telefonino ha smesso di squillare e da allora Marino è sparito nel nulla. E attorno alla sua scomparsa c'è un vero e proprio mistero.
IL MISTEROI familiari delle vittime, che da anni stanno lottando per sapere la verità, si sono così trovati di fronte all'ennesimo e tragico giallo. Anche perchè Marino, in più occasioni, li aveva incontrati e pure tranquillizzati, assicurando che non avrebbe mai mollato le ricerche, che avrebbe fatto di tutto per trovare e recuperare il bimotore seppellito sotto una montagna d'acqua tra i fondali dell'arcipelago. E la promessa l'ha mantenuta, senza però riuscire a forzare i tempi per il recupero dei corpi e dei rottami. Rottami che potrebbero raccontare molto, forse troppo, su quanto accaduto 11 anni fa. «E senza Hugo sarà ancora più difficile» ripetono i familiari delle vittime, che da anni si battono per poter portare finalmente a casa i loro cari. «Lotto finché riesco, ma ormai mi sento alla fine» spiegava pochi mesi fa Romolo Guernieri durante un incontro dell'associazione Penelope organizzato a Noale. «La Farnesina è sorda - accusava Romolo - e la politica vergognosa: questo caso non interessa. L'aereo si trova a 975 metri di profondità e risulta integro e quindi presumibilmente con i corpi ancora al suo interno: in quelle acque, a quella profondità, si ritiene che i corpi possano essere anch'essi intatti. Eppure nessuno ce li vuole riportare». «Non è nemmeno più un problema di soldi o di procedure - aveva poi fatto notare l'avvocato Antonio Maria La Scala, presidente dell'associazione Penelope - perché esiste un preventivo di 3 milioni e 200mila euro stanziati per il recupero». (a.belt)
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Il Gazzettino