Lorenzo, 8 anni, il veneziano che corre più forte dei keniani

Lorenzo Fassio
VENEZIA - Arrivare primo e secondo a due gare di velocità nazionali nella patria dei maratoneti non è davvero un brutto inizio per un piccolo alunno veneziano di...

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VENEZIA - Arrivare primo e secondo a due gare di velocità nazionali nella patria dei maratoneti non è davvero un brutto inizio per un piccolo alunno veneziano di otto anni. Lorenzo Fassio è un bambino veneziano del sestiere di Cannaregio, ma vive a Nairobi con i genitori che sono entrambi impegnati in progetti umanitari. La madre è Giovanna Fortuni, la quale ha girato il mondo a realizzare progetti con la Onlus tedesca Arche Nova; il padre è il fotografo Axel Fassio, che ha vinto numerosi premi e realizzato reportage per le riviste più blasonate, a cominciare da National Geographic. Lorenzo non è il solo ad essere baciato da San Marco, come ama dire suo nonno Enrico, poiché anche il fratello più grande Filippo (11 anni) sembra sia una promessa del rugby africano e nel 2019 potrebbe partecipare ad un torneo internazionale a Londra con la rappresentativa keniota.

LA FAMIGLIA I nonni sono rientrati a Venezia dopo Natale e non riescono a nascondere l'orgoglio per questo bambino, peraltro mingherlino rispetto ai suoi compagni e avversari, che ha realizzato una vera e propria impresa sportiva.
«Questo bambino di Cannaregio alto una spanna - esordisce il nonno Enrico Fortuni - si becca un primo ed un secondo posto in gare di corsa in Kenya. In quel paese, cioè, che assieme ad Etiopia, da sempre monopolizza le vittorie di corse e maratone. Una gioia incredibile, quasi imbarazzante, quella che abbiamo provato allo stadio nazionale. Per capirci, è come se un bambino straniero vincesse un campionato nello stadio di San Siro». Giovanna e Axel, con i loro due figli, vivono a Nairobi da quattro anni. In precedenza erano stati in Etiopia, Sri Lanka e Perù, sempre per progetti umanitari: pozzi per l'acqua, scuole e ambulatori. 
LO SPORT «Lorenzo frequenta la scuola di indirizzo inglese - continua il nonno - dove si fa molto sport. Partecipa alle selezioni della sua categoria nella corsa degli 800 metri, ottiene buoni risultati e viene perciò inserito nella squadra della sua scuola che andrà ai campionati scolastici, diciamo, nazionali. Gli allenamenti sono durissimi. Ogni mattina, e con qualunque tempo, alle 6 si va in campo per poter essere in classe alle 8 e un quarto».
E si arriva alla finale, la cosiddetta Kasarani, the biggest school athletics event of the year in East Africa secondo la relazione della scuola, che si tiene allo stadio Nazionale di Nairobi. Qui, nel 2017 vi si svolsero i campionati mondiali di atletica under 18». Alla competizione partecipano 18 scuole.
«Lorenzo è il più giovane dei concorrenti ed il più piccolo di statura. Alla partenza è in coda, ma non demorde; a metà gara è a metà del gruppo. Poi - continua la telecronaca del familiare - gli altri rallentano ma lui no e così raggiunge la testa e, con stupore generale, vince. A questa finale però non hanno potuto partecipare le scuole lontane da Nairobi. Per cui si fa anche una seconda gara in una cittadina che si raggiunge dopo tre ore di pullman, con partenza alle 5 del mattino. Ora le scuole concorrenti sono meno, una decina e naturalmente il vincitore di Nairobi non può mancare. Ed anche questo è un colpaccio, Lorenzo è ancora sul podio: secondo».

IL FUTURO In Kenya il piccolo Lorenzo è già molto conosciuto (e temuto) nel mondo atletico scolastico e chissà cosa ci riserverà questo veneziano nella terra conosciuta in tutto il mondo soprattutto per la bellezza dei suoi scenari naturali. A Venezia, intanto sono esposti dieci significativi scatti del padre Axel, a testimonianza dei primi dieci anni di attività in Etiopia della Fondazione Elena Trevisanato, diciannovenne veneziana studentessa di economia morta nel marzo 2006 in un incidente a cavallo in Africa, dove si stava preparando a fare l'animatrice per i bambini. In questi scatti è testimoniata l'attività svolta: raccolti quasi un milione di euro, di cui circa 135mila persone hanno beneficiato. Sono state realizzate cinque scuole per circa 1.300 studenti, scavati quattro pozzi in diversi villaggi, e realizzati due abbeveratoi per animali.
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Il Gazzettino