LIDO DI VENEZIA - Lo ha trovato la madre, ieri mattina, verso le 11, in bagno riverso a terra. Stroncato a 33 anni da una presunta overdose. È morto così al Lido...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Davanti agli occhi del 118 una scena che lasciava poco spazio ai dubbi circa alla causa della morte così prematura. Come da prassi, comunque, l'equipe del Suem ha chiesto l'intervento del 113 per i rilievi di legge. Al Lido sono arrivati gli agenti della volante lagunare. Al termine dei rilievi la salma è stata messa a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Se ne va un ragazzo dal cuore buono, ma con un carattere estremamente fragile.
LA NOTIZIA
La notizia del suo decesso ha fatto rapidamente il giro dell'isola, destando sconcerto e dolore in particolare tra i suoi coetanei e colleghi di lavoro. Al Lido e in città ha lavorato come cameriere in alcuni bar dell'isola ed anche alla Fiaschetteria Toscana in centro storico anche se per un periodo molto breve. Originario delle Maldive, classe 1986, Rath ha vissuto Lido fin da bambino dove la madre si è trasferita insieme a un altro figlio. Ha frequentato le scuole elementari e medie nell'isola, per poi scegliere l'Istituto per il Turismo Algarotti di Cannaregio.
LA SCOMPARSA
Come detto Cristopher a dicembre del 2016 si era trasferito a Londra dove vivono alcuni familiari. Un modo, forse, anche per cercare di ricominciare un nuovo capitolo della vita. Ma da Pasqua dell'anno successivo però non aveva più risposto al telefono e la madre aveva lanciato un disperato appello alla trasmissione televisiva Chi l'ha visto? nel timore che gli fosse accaduto qualcosa. Lo aspettavano per metà aprile al Lido, dove avrebbe dovuto iniziare un lavoro in un locale dove aveva già trovato occupazione alcuni anni prima. Ma di lui si erano perse le tracce: per 38 giorni si era negato al cellulare, tanto da far preoccupare la famiglia. Poi era ricomparso e la situazione sembrava essere tornata alla normalità. Purtroppo questa apparente tranquillità è durata poco. Era solo l'inizio della fine.
Lorenzo Mayer
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino