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LENDINARA - Un volo di palloncini colorati ha portato verso il cielo i nomi degli anziani scomparsi nell’anno nero della pandemia nella Casa albergo per anziani, i trentadue morti con Covid-19 ma anche gli altri che allo stesso modo non hanno potuto avere accanto i loro cari negli ultimi istanti. È stata toccante la mattinata vissuta ieri nella struttura con l’avvio della tradizionale “Settimana dell’anziano”, fatta di animazioni in occasione della fiera, che quest’anno non poteva però aprirsi con la stessa leggerezza di sempre. La struttura per anziani più colpita dal Covid-19 in Polesine durante la “seconda ondata” ha voluto fermarsi un attimo per guardare ai drammatici mesi passati, ricordando chi non c’è più, ringraziando i lavoratori della struttura in prima linea in momenti durissimi e dando un segnale di speranza. Per l’occasione il vescovo Pierantonio Pavanello ha celebrato nel giardino una messa per gli ospiti cui hanno presenziato il viceprefetto Rosa Correale, il sindaco Luigi Viaro, la presidente della Casa albergo Tosca Sambinello e il direttore Vittorio Boschetti e la dirigente del Distretto 1 dell’Ulss 5 Domenica Lucianò.
SEGNO DI RIPARTENZA
La presidentessa Sambinello ha ripercorso la fase durissima vissuta nei mesi scorsi, ringraziando gli operatori della Casa albergo che si sono spesi in un momento senza precedenti e l’Amministrazione comunale per il sostegno mai venuto meno. «Questo settembre per noi vuol essere un segno di ripartenza, un messaggio di ottimismo e di ringraziamento dopo un periodo drammatico, costellato di impotenza e dolore. Siamo vicini ai familiari degli anziani scomparsi, sappiamo che l’impossibilità di salutare per l’ultima volta i loro cari ha amplificato non poco il loro dolore. Oggi vogliamo dare un segno di speranza ai nostri ospiti anche grazie alla possibilità di incontrare regolarmente i loro familiari».
Sofferenza e sconforto per la lontananza delle persone care sono alcune delle emozioni che i residenti stanno rielaborando con l’aiuto delle psicologhe, come ha raccontato una delle professioniste impegnate nella struttura.
RICORDI IN CIELO
Un gruppo di operatori ha poi lasciato andare dei palloncini, i cui colori richiamano i diversi nuclei. «Sui palloncini i nomi di chi ci ha lasciato in quest’anno, un anno difficile fatto di distanza dalle nostre famiglie – ha osservato un’anziana - Lontano, purtroppo, anche nel momento dell’ultimo saluto. Ecco perché siamo qui oggi, per ricordarci di tutti loro, per stare tutti insieme». Subito dopo è stata inaugurata l’opera donata dallo scultore lendinarese Carlo Tintore, che vuole unire il ricordo per ciò che è accaduto e la speranza per il futuro.
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