«Film a Venezia? No, troppo cara» E' bufera sul regista Mike Leigh

«Film a Venezia? No, troppo cara» E' bufera sul regista Mike Leigh
VENEZIA - Ciak, si gira... Anzi no. Troppo costoso organizzare un set a Venezia. E così - seppur a malincuore - Mike Leigh, ha rinunciato a girare il suo "Turner" a Venezia. Lo...

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VENEZIA - Ciak, si gira... Anzi no. Troppo costoso organizzare un set a Venezia. E così - seppur a malincuore - Mike Leigh, ha rinunciato a girare il suo "Turner" a Venezia. Lo ha detto lo stesso regista inglese, ieri a Roma proprio per presentare il suo ultimo film dedicato al pittore.




«Se uno si siede a un bar a Piazza San Marco ti spennano. E così abbiamo rinunciato a girare in questa città, non avevamo abbastanza soldi per mettere su un set». Parole del regista di "Segreti e bugie" e "Naked", che non ha nascosto il suo rammarico: «Avevo anche pensato di girare alcune scene a Roma, ma poi ho pensato o le cose le fai bene o e meglio che non le fai. Anzi, a un certo punto in pre-produzione ci eravamo detti che senza Venezia non si poteva fare nulla, ma poi abbiamo rinunciato. Era troppo basso il budget, ma, devo dire, è stata una decisione sofferta».



Dichiarazioni che, rimbalzate a Venezia, sono suonate stonate a chi di cinema si occupa per mestiere. Per non parlare del rappresentante degli esercenti che, con altri toni, ha accusato il regista di essersi solo cercato un po’ di pubblicità facile. Un punto fermo resta che a Venezia di film se ne girano e tanti e un po’ da tutte le tasche. Solo nell’ultimo anno sono arrivati almeno due film tedeschi, oltre al commissario Brunetti, Paolo Sorrentino ha girato il suo "Youth" con Michael Caine, sono sbarcate piccole produzioni canadesi e olandesi...



«A Venezia si gira dal 1895 - commenta, con un sorriso, Roberto Ellero, lo storico direttore delle attività cinematografiche del Comune - Dire che Venezia sia cara è come scoprire l’acqua calda. Le grandi produzioni americane come le piccole realtà indipendenti girano a Venezia. A Mike Leigh va tutta la mia stima, ma anche New York, Hong Kong le altre capitali sono care...». Ellero ricorda anche che a in laguna sono cresciute «maestranze altamente professionalizzate che hanno fatto lavorare tutti i più grandi registi. Woody Allen ha scritto che Venezia è la città più semplice dove girare, dove tutti arrivano puntuali. E se c’è un manuale di sopravvivenza per noi veneziani, per evitare di farsi spennare, ce n’è uno anche per i registi. Le società di produzione sono una garanzia da questo punto di vista...». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino