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ROVIGO - Un agosto in positivo sul fronte occupazionale per la provincia di Rovigo, che continua a confermare la propria tenuta, in attesa della tempesta che rischia di scatenarsi nei prossimi mesi per i rincari sul fronte energetico, le cui ripercussioni si preannunciano inevitabilmente pesanti per il mercato del lavoro. Il primo dato che emerge dal bollettino mensile di Veneto Lavoro è che nel mese di agosto in Polesine il saldo occupazionale, ovvero la differenza fra i nuovi contratti attivati e quelli che sono terminati, è in positivo, unica provincia con il segno + insieme a Verona, seppur con le dovute proporzioni perché le posizioni lavorative dipendenti nel settore privato in più sono 39 a Rovigo e 1.217 a Verona.
Il comparto turistico
A Rovigo a far salire verso l'alto il dato di agosto è, come di consueto, il comparto turistico balneare, che beneficia di afflussi importanti. Il mese, per le dinamiche a livello veneto, è invece storicamente in negativo ed il dato complessivo regionale è di 1.300 posizioni lavorative, pur migliore rispetto alle -1.600 del 2021 e alle -5.200 del 2019.
I contraccolpi
Negli ultimi due anni di crisi il Polesine ha avuto minori contraccolpi occupazionali rispetto alle altre realtà venete, Venezia e Verona in particolare, quindi se la sua crescita sembra rallentare va ricordato che non ha avuto nel recente passato emorragie di posti di lavoro come si sono verificate altrove. Al 31 agosto, comunque, i disoccupati iscritti negli elenchi dei Centri per l'impiego della provincia di Rovigo erano 17.779, cui si sommano 14.059 persone in sospensione perché occupate temporaneamente o perché in conservazione della condizione di disoccupazione per ragioni di reddito. Il totale veneto è di 286mila persone in disoccupazione e 104.341 in sospensione Tra i disoccupati le donne sono il 60% ed i nuovi ingressi in disoccupazione nel corso del 2022 sono stati 84.200, in crescita del +7% rispetto al 2021 a conferma di un mercato del lavoro tornato ad essere particolarmente vivace.
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