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BELLUNO - Quasi tutto il mercato del lavoro veneto continua a registrare un andamento positivo. Belluno invece presenta luci ed ombre. Infatti, mentre per quanto riguarda i primi cinque mesi dell'anno si registrano saldi positivi in tutta la regione (+57.235) a Venezia (+26.400), Verona (+17.900), Padova (+5.700), Treviso (+3.500), Vicenza (+3.300) e Rovigo (+3.200), la nostra provincia risente invece della stagionalità turistica e nei primi sei mesi dell'anno segna una flessione importante (-2.800) di posizioni lavorative. Ma non tutte le voci, neanche per Belluno, appaiono negative. Perché il confronto con quanto accaduto un anno fa, segnala che nella nostra provincia le posizioni di lavoro dipendente nel settore privato sono crescite del 39%: erano state 579 nel 2021, sono arrivate a sfondare il muro dei settecento (+710) in questo 2022.
IN CHIAVE MACRO
Più in generale, a livello regionale, nel mese di maggio sono stati guadagnati 21 mila posti di lavoro, per un bilancio occupazionale complessivo nei primi cinque mesi dell'anno di 57.200 posizioni lavorative in più, di cui 41 mila a tempo determinato e 16 mila a tempo indeterminato. Tre le voci che hanno beneficiato di una crescita più intensa: l'occupazione femminile, il settore turistico e la provincia di Venezia.
IL NODO TURISMO
Le assunzioni, complessivamente 272.159, sono in crescita del +42% sull'anno precedente, del +61% sul 2020 e del +3% sul 2019, con risultati particolarmente positivi per donne (+54%), la provincia di Venezia (+89%), comparto turistico (+130%) e i rapporti a tempo indeterminato (+49%): nel solo mese di maggio se ne sono registrati oltre 63 mila, con un aumento del +18% rispetto all'anno prima. L'analisi settoriale conferma l'andamento positivo del settore dei servizi che quest'anno registra un aumento della domanda di lavoro del +62%, con punte del +130% nel comparto turistico, in forte crescita dopo le difficoltà registrate in periodo di emergenza, e quasi +200% nell'editoria e nella cultura. L'industria registra un aumento delle assunzioni del 30% e un saldo occupazionale positivo (13.500 posti di lavoro). Ma il settore delle costruzioni, pur ancora in crescita, mostra segnali di rallentamento (+22%), a conferma che il picco storico di ordinativi è in fase di superamento. In controtendenza l'agricoltura, che nonostante un saldo positivo di oltre 6 mila posti di lavoro fa segnare un calo delle assunzioni del -4%. Le cessazioni, complessivamente 215.000, crescono del +41%, con un lieve rallentamento nel mese di maggio (+30%). Continua a crescere il numero delle dimissioni da contratti a tempo indeterminato: da gennaio 51.600, il 32% in più rispetto al 2021, il 35% in più rispetto al 2019, con una crescita particolarmente significativa per le donne (+47%) e per i lavoratori over 55 (+71%); ma la maggior parte trova una nuova occupazione entro un mese (57%), il 44% già nei primi 7 giorni.
Il Gazzettino