Lavoro, in 6 mesi bruciati 2.600 posti: Belluno è l'unica provincia in Veneto con un saldo negativo

Venerdì 17 Giugno 2022 di Giovanni Santin
Bruciati 2.600 posti di lavoro

BELLUNO - Quasi tutto il mercato del lavoro veneto continua a registrare un andamento positivo. Belluno invece presenta luci ed ombre.

Infatti, mentre per quanto riguarda i primi cinque mesi dell'anno si registrano saldi positivi in tutta la regione (+57.235) a Venezia (+26.400), Verona (+17.900), Padova (+5.700), Treviso (+3.500), Vicenza (+3.300) e Rovigo (+3.200), la nostra provincia risente invece della stagionalità turistica e nei primi sei mesi dell'anno segna una flessione importante (-2.800) di posizioni lavorative. Ma non tutte le voci, neanche per Belluno, appaiono negative. Perché il confronto con quanto accaduto un anno fa, segnala che nella nostra provincia le posizioni di lavoro dipendente nel settore privato sono crescite del 39%: erano state 579 nel 2021, sono arrivate a sfondare il muro dei settecento (+710) in questo 2022.

IN CHIAVE MACRO
Più in generale, a livello regionale, nel mese di maggio sono stati guadagnati 21 mila posti di lavoro, per un bilancio occupazionale complessivo nei primi cinque mesi dell'anno di 57.200 posizioni lavorative in più, di cui 41 mila a tempo determinato e 16 mila a tempo indeterminato. Tre le voci che hanno beneficiato di una crescita più intensa: l'occupazione femminile, il settore turistico e la provincia di Venezia. E se è vero che le dimissioni sono in aumento, uno su due trova un altro lavoro entro una settimana. Allargando lo sguardo e considerando il saldo tra assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, a tempo determinato e di apprendistato, nelle sette province venete nei primi cinque mesi dell'anno esso è pari a +57.200 posti. E si tratta di un risultato ampiamente migliore sia rispetto al dato del 2021 (+39.700), sia a quello del 2020 (-4.000), condizionato dall'insorgere dell'emergenza Covid; tuttavia esso continua ad essere inferiore ai livelli pre-pandemia del 2019, quando il saldo fu superiore a +61.650 posti di lavoro. Ancora. Il saldo mensile regionale di maggio è pari a +20.900, di poco inferiore a quello dell'anno precedente, ma superiore a quello del 2019 (+17.400). Il bilancio occupazionale positivo è dovuto in larga parte ai contratti a tempo determinato, cresciuti di 40.900 unità nel corso del 2022, ma anche al tempo indeterminato (+16.000), mentre l'apprendistato segna un incremento più modesto (+300).

IL NODO TURISMO
Le assunzioni, complessivamente 272.159, sono in crescita del +42% sull'anno precedente, del +61% sul 2020 e del +3% sul 2019, con risultati particolarmente positivi per donne (+54%), la provincia di Venezia (+89%), comparto turistico (+130%) e i rapporti a tempo indeterminato (+49%): nel solo mese di maggio se ne sono registrati oltre 63 mila, con un aumento del +18% rispetto all'anno prima. L'analisi settoriale conferma l'andamento positivo del settore dei servizi che quest'anno registra un aumento della domanda di lavoro del +62%, con punte del +130% nel comparto turistico, in forte crescita dopo le difficoltà registrate in periodo di emergenza, e quasi +200% nell'editoria e nella cultura. L'industria registra un aumento delle assunzioni del 30% e un saldo occupazionale positivo (13.500 posti di lavoro). Ma il settore delle costruzioni, pur ancora in crescita, mostra segnali di rallentamento (+22%), a conferma che il picco storico di ordinativi è in fase di superamento. In controtendenza l'agricoltura, che nonostante un saldo positivo di oltre 6 mila posti di lavoro fa segnare un calo delle assunzioni del -4%. Le cessazioni, complessivamente 215.000, crescono del +41%, con un lieve rallentamento nel mese di maggio (+30%). Continua a crescere il numero delle dimissioni da contratti a tempo indeterminato: da gennaio 51.600, il 32% in più rispetto al 2021, il 35% in più rispetto al 2019, con una crescita particolarmente significativa per le donne (+47%) e per i lavoratori over 55 (+71%); ma la maggior parte trova una nuova occupazione entro un mese (57%), il 44% già nei primi 7 giorni.

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