JESOLO/ERACLEA - «Altro che controlli, la spiaggia del Mort continua ad essere frequentata da persone alla ricerca di avventure sessuali». Ancora la spiaggia a luci...
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I CONTROLLI ESTIVIE per questo il sindaco Valerio Zoggia, dopo aver ricevuto una serie di proteste, durante l'estate aveva dato vita a dei controlli, sia con i volontari dell'associazione nazionale carabinieri ma anche con gli agenti della Polizia locale. E se in un paio di occasioni sono state anche abbattute le baracche abusive utilizzate come alcove, dopo gli ultimi controlli la situazione sembrava essersi normalizzata.
Salvo diventare nuovamente esplosiva negli ultimi giorni, anche perché la spiaggia continua ad essere frequentata dagli amanti del naturismo, che però, come si diceva, ad oggi non hanno più alcuna autorizzazione.
LA PROTESTA«Domenica scorsa ci sono state delle situazioni che sono andate oltre il naturismo segnalano alcuni jesolani, che hanno trascorso il pomeriggio al Mort e oltretutto nel tratto di spiaggia più vicino a Cortellazzo, quello maggiormente frequentato dalle famiglie. Non ci voleva molto a capire cosa facessero gruppi di tre, quattro persone, che si aggiravano assieme tra le dune. Alcuni sono arrivati nudi perfino nella zona delle famiglie, e invitarli a indossare un costume è stato inutile. Servono più controlli e una regolamentazione di questa area».
A chiederlo, da tempo, è anche l'associazione 3VeNat, sodalizio che rappresenta i naturisti del Triveneto e che sei anni fa aveva ottenuto la gestione di un tratto di spiaggia come sperimentazione, che però non è stata più ripetuta. «Viviamo un paradosso aveva ricordato durante l'estate il presidente dell'associazione, Daniele Bertapelle il Veneto ha una legge per il naturismo ma non una spiaggia. Noi come associazione riceviamo decine di richieste di informazioni da tutta Europa per il Mort, a tutti sconsigliamo di andarci in assenza di una regolamentazione. E' evidente che nel caso di nuove regole, certe situazioni si verificherebbero con più difficoltà».
Giuseppe Babbo Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino