Ladri a Jesolo e riforma Cartabia, il questore di Venezia: «Chi viene sorpreso a rubare non può star fuori dopo 2 ore»

Ladri a Jesolo e riforma Cartabia, il questore di Venezia: «Chi viene sorpreso a rubare non può star fuori dopo 2 ore»
VENEZIA - Il rischio è che passi un messaggio di impunibilità. E che l'Italia risulti una sorta di paese del bengodi per ladri e borseggiatori di ogni risma. Il...

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VENEZIA - Il rischio è che passi un messaggio di impunibilità. E che l'Italia risulti una sorta di paese del bengodi per ladri e borseggiatori di ogni risma. Il dibattito sugli effetti pratici della riforma Cartabia è più acceso che mai. Specie sul fronte delle modifiche introdotte in materia di procedibilità a querela per alcuni reati, che nei fatti impediscono l'arresto in flagranza e il conseguente processo per direttissima in assenza delle vittima che presenti la denuncia.


Il questore di Venezia, Maurizio Masciopinto, da uomo dello Stato non può che dire che la polizia è chiamata e tenuta a eseguire le leggi e non a commentarle. Tuttavia non si esime dall'affermare che «da adesso tutto è ancor più complicato» e «che non è ammissibile che uno beccato a rubare torni in libertà nel giro di un paio di ore». Frustrazione montante. È il sentimento prevalente, non solo negli operatori della sicurezza ma anche fra i cittadini - commercianti ed esercenti in primis - che si sentono abbandonati a se stessi. Tutti temono un'impennata sensibile dei cosiddetti reati minori, che di minore hanno ben poco specie per chi si ritrova parte offesa.
E qui Masciopinto è diretto: «Il danno arrecato al turista borseggiato che viene derubato di carte di credito e passaporto, o al negoziante che ha subito una spaccata con 4-5mila euro da pagare per le riparazioni di vetrine e infissi sfondati è tutt'altro che minore. Anzi. E qui secondo me siamo a un bivio. Occorre cambiare approccio. Dare una svolta e mettere in atto misure tese non tanto all'inasprimento della pena, bensì alla sua esecuzione immediata. Mi spiego. Trenta giorni subito di confinamento in una struttura, che non necessariamente deve essere un carcere, hanno un effetto deterrente più efficace di una condanna a dieci anni che non verrà mai scontata. In questo sono d'accordo con il nostro sindaco Luigi Brugnaro che ripete da tempo tale concetto. Si tratta di una soluzione che, ne sono certo, ridurrebbe del 90% il numero di borseggi e furti».


CASUS BELLI


Il casus belli che ha fatto deflagrare polemiche e prese di posizione durissime in provincia è stato l'episodio, accaduto a Jesolo, dei due ladri catturati dalla polizia mentre stavano rubando in un hotel stagionale chiuso e rimessi in libertà non appena identificati. Dura la reazione della locale associazione albergatori e della Confcommercio, per bocca dei rispettivi presidenti, Pierfrancesco Contarini e Angelo Faloppa. C'è preoccupazione pure per i contraccolpi sul comparto del turismo. «Non solo temiamo l'aumento dei furti - attacca Contarini - in nome di una sorta di immunità degli autori, ma ancor più i risvolti in termini di immagine: il segnale che il nostro Paese sta dando anche all'estero in tema di giustizia è ogni giorno peggiore». Mentre Faloppa si appella anche al Governo affinché «intervenga con urgenza per correggere queste storture del sistema. È ora di finirla con i politici che si limitano alle comparaste televisive e ai tecnici che sembrano al di fuori della realtà». Amaro l'affondo conclusivo: «Tutto questo sta oltretutto rendendo vani gli sforzi, come organismi di categoria, per cercare di ottenere il potenziamento delle forze dell'ordine. A cosa servono più poliziotti e più carabinieri se poi i malviventi sono liberi di delinquere? La mia personale battaglia è sempre stata per la certezza della pena, ora non vi è più neanche la certezza dell'arresto».


 

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Il Gazzettino