TRECENTA - Tornano a colpire i ladri, che questa volta si sono introdotti in una casa a Pissatola di Trecenta lunedì sera verso l’ora di cena. L’episodio...
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Quello avvenuto nella frazione non sarebbe, purtroppo, un caso isolato in questo periodo che precede le feste. I ladri, approfittando dell’oscurità che cala presto e talvolta anche della nebbia, prendono di mira abitazioni e aziende. Non solo nelle frazioni e in periferia. Nel fine settimana un furto è stato messo a segno in pieno centro, in un appartamento della zona di piazza Marconi. In questo caso la centralità e l’ottima visibilità del luogo non è bastato a scoraggiare i topi d’appartamento, cui è bastata mezz’ora – la padrona di casa si era allontanata dalle 19,30 alle 20 per una commissione - per colpire.
In paese la preoccupazione purtroppo c’è, e anche se i varchi elettronici dotati di telecamere che rilevano il numero di targa in passato hanno consentito di individuare gli autori di alcuni reati, la sensazione è che spesso le vittime rinuncino a denunciare, scoraggiate dai tempi e dai modi della giustizia. Il sindaco Antonio Laruccia spiega che prenderà informazioni dalle forze dell’ordine su quanto accaduto a Pissatola e spera che i responsabili possano essere assicurati alla giustizia. «Abbiamo installato dodici telecamere di videosorveglianza, e in due dei punti sorvegliati abbiamo dei dispositivi dotati di un sistema di lettura e rilevazione delle targhe dei veicoli, entrambi collocati lungo la strada provinciale – ricorda il primo cittadino – Questi dispositivi che rilevano le targhe, oltre ad aver rallentato molto l’attività di questi malviventi, ci hanno aiutato in altre occasioni, consentendo ai Carabinieri di individuare i responsabili di alcuni reati, e auspico che possano rivelarsi utili anche stavolta. Il comando Carabinieri di Trecenta è sempre molto attento e attivo, peraltro i dispositivi rilevatori di targhe funzionanti sulla provinciale sono collegati sia con la stazione locale dell’Arma sia col comando di Polizia locale, per cui c’è un doppio controllo».
Tutte le telecamere e l’operato degli addetti alla sicurezza, però, non bastano a restituire la tranquillità alla comunità se la legge non impedisce che chi si introduce in case e negozi possa tornare, magari, a colpire indisturbato in breve tempo.
«Il problema resta ed è pressante, nonostante l’inasprimento che c’è stato su alcuni reati cosiddetti “leggeri”, e vuol dire che il legislatore deve definire a livello normativo ulteriori inasprimenti – conclude Laruccia – In alcuni dei casi precedenti in paese è successo che chi è stato sorpreso e arrestato, anche in flagranza di reato, il giorno dopo fosse già fuori: ciò è impensabile. Abbiamo una popolazione con un indice di vecchiaia molto alto, è inconcepibile che le persone anziane, dopo una vita di lavoro, non possano sentirsi tranquille in casa, subendo oltre al danno anche il trauma psicologico».
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Il Gazzettino