JESOLO - Stop ai giochi con i granchi sulla spiaggia. È l'appello lanciato dalla Lega per la difesa degli animali e dell'ambiente (Leidaa), che ha perfino ideato la...
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«È ormai la normalità dice il rappresentante Leidaa, Andrea Marin - purtroppo vedere granchi pescati con i retini e manipolati da bambini che rompono loro le zampe e le chele, che vengono ammassati in un secchiello e lasciati sotto il sole a morire dopo una lunga agonia. Per tutti loro la fine è certa: anche se liberati, dopo aver passato ore in un secchiello sotto il sole a temperature che in un contenitore così piccolo diventano altissime, muoiono in poche ore. Il tutto succede sotto gli occhi di genitori o nonni insensibili e indifferenti che abituano i bambini a considerare queste creature dei giochi, purché stiano buoni e si divertano». Da ciò l'azione della Leidaa che ricorda come sia moralmente scorretto far del male agli animali, oltre che vietato dalla legge e per questo sanzionabile. «La legge 189/2004 del codice penale nell'articolo 544-bis conclude Marin - attesta che è uccisione di animali l'atto di chiunque per crudeltà e senza necessità, cagiona la morte di un animale. Le sanzioni previste vanno da 5 a 30mila euro o la reclusione da tre a diciotto mesi. Invitiamo i genitori e i nonni a educare i bambini al rispetto della natura e della vita: cis ono tanti altri giochi da fare in riva al mare».
Giuseppe Babbo Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino