JESOLO - Domanda e offerta, componenti inscindibili della legge di mercato. E a Jesolo, dove pulsa il cuore della movida, sono le due facce della stessa medaglia. Un fenomeno...
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FESTE E ADDII AL CELIBATO
La gente, qui, viene per divertirsi. L'imperativo è esagerare: vuoi per il fine settimana, tappa immancabile dei giovani di tutta la provincia (ma il fascino della notte jesolana raccoglie proseliti anche da aree oltre i confini della regione) vuoi per le vacanze. Piazza Mazzini è il regno degli under 30, con un ruolo da protagonista degli under 20. Capannina Beach, Gasoline, Mucho macho: i locali raccolgono centinaia di giovani. Sono sempre pieni, lavorano a ciclo continuo. E poi ci sono le feste dei chioschi. Testa di serie in questa particolare categoria il tradizionale Mortazza party, ormai un'istituzione per i frequentatori del chiosco Mercedes, raduna a ogni appuntamento almeno 2mila persone. Le feste della Capannina, al weekend, che proseguono fino a notte fonda, sono sempre un successo da tutto esaurito e i numeri sono più o meno gli stessi. Poi ci sono gli addii al celibato, che sono comunque sensibilmente diminuiti dopo la politica di rigore del Comune della polizia locale, che a suon di multe e ordinanze hanno convinto il popolo dei futuri mariti a cambiare destinazione per le follie pre-fiori d'arancio. La domanda, a questo punto, è una sola: dove si concentra l'esercito della Movida a festa finita? La risposta è sempre la stessa: a piazza Mazzini. E non sono pochi. Parliamo di circa diecimila persone che, dall'una alle cinque del mattino, si riversano tra l'arenile e via Bafile. E dove l'alcol sgorga a fiumi, i problemi sono dietro l'angolo: risse, violenza, bottiglie contro le case, escrementi e vomito nei giardini privati. Non a caso, i residenti, tre anni fa raccolsero oltre 700 firme da allegare a un esposto in procura. «I più scatenati di solito sono i nostri - dice Andrea De Zotti, barista del bar Roma - i veneti che scelgono Jesolo per la festa, soprattutto nel fine settimana. Poi ci sono i turisti, che spesso si adeguano al livello alcolico e non mancano di far sentire la loro presenza».
SPACCIO AL DETTAGLIO
Giovani, divertimento, trasgressione da fine settimana. Terreno più fertile, per gli spacciatori, non potrebbe esserci. È un'altra clientela rispetto a quella della stazione di Mestre: lì gli acquirenti sono, per la maggior parte, tossicodipendenti alla ricerca di eroina, possibilmente quella gialla. Più pura, più potente (e più letale) di quella tradizionale. A Jesolo la tendenza è un'altra. Qui si cerca una droga che amplifichi il divertimento, non che annichilisca. E, soprattutto, uno stupefacente alla portata di una clientela più vasta possibile: quindi marijuana, hashish e cocaina. Pastiglie e affini in quantità residuale. Gli spacciatori aspettano il momento migliore per poter piazzare la merce e poi corrono a rifornirsi.
«FENOMENO CONSOLIDATO»
Il fenomeno è consolidato e il sindaco, Valerio Zoggia, allarga le braccia. «Il problema c'è ed è innegabile - spiega - eppure quest'anno i controlli sono anche aumentati. Cercheremo di potenziarli ancora nelle ore notturne, gli spacciatori a Jesolo rischiano di compromettere l'immagine della città. Il problema - continua - è che è difficile colpire queste persone. Viaggiano con dosi minime, poco più dell'uso personale, e dopo averla venduta corrono a rifornirsi». Poi c'è la questione della clientela. «Stiamo pensando a un metodo per andare a colpire anche quella e togliere così ossigeno all'offerta».
D.Tam. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino