Jesolo, il Caribe Bay in difficoltà: «Cerchiamo lavoratori e non li troviamo, dove sono finiti i ragazzi?» Video

JESOLO - Il Caribe Bay, parco acquatico a tema di Jesolo, alla vigilia della riapertura, il primo luglio, ha difficoltà di personale. Non è la prima volta,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

JESOLO - Il Caribe Bay, parco acquatico a tema di Jesolo, alla vigilia della riapertura, il primo luglio, ha difficoltà di personale. Non è la prima volta, da quando è iniziata la ripartenza post pandemia da Covid, che svariati settori denunciano la mancanza di lavoratori, e molto spesso sono state proprio le attività legate al turismo a soffrire maggiormente. «Dopo un anno di chiusura ma, soprattutto, in un momento di difficoltà generale come quello che tutta l’economia sta vivendo, con inevitabili ripercussioni nel mondo del lavoro, non mi sarei mai aspettato di trovarmi in queste difficoltà nel reperire personale», ha commentato Luciano Pareschi, titolare del parco. «Non vorrei mai che i giovani si adagiassero sugli aiuti che vengono dallo Stato e fosse più conveniente stare a casa che andare a lavorare», ha sottolineato ancora il gestore.

Segnali di ripresa dopo la pandemia: caccia ai laureati, boom di richieste



«La stagione per noi è ormai alle porte dopo un anno di attesa – dice ancora Pareschi – eppure non riusciamo a completare l’organico». La richiesta è trasversale, anche se mancano figure legate soprattutto alla ristorazione, per un totale di una cinquantina di lavoratori mancanti. Da ricordare che il Parco dà mediamente lavoro a circa 220 persone, con necessità di assumerne un maggior numero in questa stagione per fare fronte alle nuove necessità di regolamentazione e controllo della sicurezza, risultando l’azienda più grande della città, come numero di dipendenti. «Qualche avvisaglia l’avevamo avuta anche nel 2019 – continua il gestore – ma non immaginavamo di trovarci con la stessa problematica anche quest’anno. Le cause? Stiamo cercando di capire qual è stato il fattore scatenante di una situazione che, secondo quanto riferisce IAAPA, riguarda molti parchi nel mondo. Ma è lecito chiedersi dove sono tutti questi ragazzi che cercano lavoro, per il quale è chiaro che ci vuole disponibilità, sacrificio, voglia di imparare. Se si preferisce non lavorare e ad un’opportunità importante, di prestigio e che permette di vivere un’esperienza formativa di rilievo, come può essere una realtà come la nostra, allora c’è da preoccuparsi».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino