SEDICO - Ha trascorso gran parte della sua vita in Libia, con una brevissima parentesi in Laos sempre per lavoro, Danilo Calonego, 68 anni, nato nel bellunese, a Sedico, ma...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Calonego, in uno dei suoi rientri in Italia, aveva raccontato la sua storia di immigrato in terra libica, dal 7 febbraio 1979. In quell'occasione, sul finire dell'estate di due anni fa, aveva parlato di una viaggio avventuroso nel deserto per raggiungere l'Algeria dopo la guerra e la caduta di Gheddafi assieme a un compagno di lavoro - «85 chilometri nel deserto libico e poi siamo entrati nella terra di nessuno» - con il rischio di trovare «predoni e terroristi».
«Ben che ti vada - aveva detto, manifestando la volontà di raccontare le sue storie in un libro visto che aveva annotato tutti i suoi anni lontano dall'Italia in una montagna di agende - ti rubano tutto e ti picchiano. Anche il nostro autista, un tuareg, aveva paura». Quei 15 chilometri nella «terra di nessuno» gli erano sembrati un'eternità. Poi l'arrivo alla frontiere algerina, gli aiuti ricevuti, il riuscire a raggiungere l'aeroporto di Janet per prendere un volo per Algeri. Da li, in aereo fino a Roma, poi Venezia, poi le sue Dolomiti.
Nell'ottobre del 2014 era sfuggito a due imboscate da parte dei predoni del deserto ma in Libia, dopo un breve periodo a casa, nel bellunese, aveva voluto ritornarci quasi subito. All'agguato di ieri però, Danilo Calonego, 68 anni di Peron di Sedico, non è riuscito a fuggire ed è stato rapito ieri mattina a sud della Libia al confine con l'Algeria con un altro italiano, il piemontese Bruno Cacace, e un canadese dipendenti di una società che lavora per l'aeroporto di Ghat. «La Libia è tremenda dopo Gheddafi - diceva due anni fa - un disastro». Giramondo per vocazione Calonego aveva iniziato a lavorare come apprendista meccanico a Sospirolo (Belluno) per poi trasferirsi per dieci anni in Svizzera e quindi nel 1979 in Libia.
Il Gazzettino