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ROVIGO - La quiete prima della tempesta o la tregua che prelude alla soluzione? Sul caso Iras, per ora, tutto tace. La palla, in questo momento, è nelle mani della Regione, che in queste ore deve esprimersi sull'accordo di programma avanzato dal Comune. Accordo che impegna gli enti coinvolti nella partita, oltre alla Regione anche l'Ulss e l'Ater, a costruire un progetto complessivo per dare nuova vita a Casa Serena e allo stesso tempo, salvare i conti dell'Iras allo stremo scigliendo la convenzione su Casa Serena che lega, appunto, Comune e Iras.
L'ATTESA CONTINUA
Dopo il vertice di giovedì scorso a Venezia, a Palazzo Nodari era attesa una risposta dalla Regione nel «giro di 48 ore», come aveva fatto sapere il sindaco Edoardo Gaffeo, particolarmente ottimista dato che dalla riunione erano «arrivati dei feedback positivi».
LA PROPOSTA
Nell'attesa di un esito alla vicenda, una proposta sul futuro di Casa Serena arriva da Guglielmo Brusco, responsabile Sanità di Rifondazione comunista e già assessore provinciale, secondo il quale «alcune decine di posti letto convenzionati, per malati psichiatrici» attualmente riconosciuti agli Istituti polesani di Ficarolo, potrebbero essere trasferiti «alla struttura pubblica Iras di Rovigo». Secondo Brusco, questa operazione si tradurrebbe in «riqualificazione, nuovi servizi e nuove entrate per l'Iras». Questo «potrebbe essere utile anche ai malati, alla luce del fatto che dal 2019 è stata decisa la cancellazione del reparto di Psichiatria al San Luca di Trecenta. Servizio provinciale di Psichiatria che ora è per gran parte concentrato all'ospedale di Rovigo, certamente più vicino all'Iras che non agli Istituti polesani di Ficarolo».
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Il Gazzettino