La lettera del nipote di Iole Tassitani: «Nessuna giustizia per mia zia uccisa»

CASTELFRANCO - Esiste il senso della giustizia?. E il nipote, davanti a quel compito dato a scuola, si informa, studia e consegna un elaborato multimediale in cui si parla...

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CASTELFRANCO - Esiste il senso della giustizia?. E il nipote, davanti a quel compito dato a scuola, si informa, studia e consegna un elaborato multimediale in cui si parla dell'omicidio della zia, avvenuto quando aveva 7 anni. Lui è Filippo Barbato, studente della terza del liceo scientifico Giorgione, lei è Iole Tassitani, la figlia del notaio, rapita, uccisa e trovata a Bassano la sera del 23 dicembre 2007. Era stato il professore di filosofia a chiedere un elaborato da creare attraverso parole, immagini e video sulla giustizia e sulla manipolazione della verità prendendo a modello la Lettera settima di Platone.  


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Nella classe, seduto tra i banchi anche lui, Filippo, nipote di Iole, figlia del notaio Luigi Tassitani che dodici anni fa è stata uccisa a soli 42 anni dal coetaneo Michele Fusaro che è in carcere, condannato a trent'anni di reclusione. Ed è a quanto accaduto alla zia che Filippo, bramoso di giustizia per quella vicenda che lo ha colpito nel profondo quando aveva appena sette anni, ha pensato per svolgere il compito. Ora, tre anni dopo, ha deciso di rendere pubblico quel lavoro: «Ho voluto renderlo noto ora per mantenere alta l'attenzione su quanto accaduto a Iole e sul fatto che per noi non c'è stata giustizia» afferma Filippo.
 
Un compito minuzioso che il giovane, oggi 19enne, ha svolto in tre mesi intensi di ricerca e senza l'aiuto dei familiari, ma cercando tra giornali dell'epoca e documenti notizie su quanto accaduto a zia Iole, per poi racchiudere il tutto in un video dove scorrono le fotografie sorridenti di Iole, il racconto di quegli istanti di angoscia della sua scomparsa, il ritrovamento, la vicinanza dei cittadini e anche il profilo dell'assassino. 
LA MAMMA«Filippo prese dieci a quel compito, con la difficoltà di essersi dovuto documentare tramite gli archivi dei giornali del 2007 e degli anni successivi, quando lui era troppo piccolo per capire tutto, anche se poi in realtà sapeva fin troppo. Non ha chiesto una mano a nessuno» afferma Luisa Tassitani, sorella di Iole, che ha condiviso il video sul suo profilo Facebook proprio nel giorno in cui, nel 2007, si sono perse le tracce della sorella. «Il 12 è stato l'anniversario del rapimento di Iole afferma noi abbiamo sempre voluto ricordarla in questo giorno perché non sappiamo di preciso quando sia deceduta, per noi il 12 è il giorno in cui ce l'hanno portata via. E in questa giornata, a distanza di 12 anni, Filippo mi ha mandato il video e mi ha spiegato che si trattava del lavoro fatto per la scuola del quale ci accennava anni prima». 

LE REAZIONIIn poche ore, quel video pubblicato da Luisa Tassitani sul suo profilo Facebook ha raggiunto centinaia di persone. «Ricordo molto bene quei giorni. Tutta la città era piegata in due, si respirava un'atmosfera pesante ha scritto Mimmo Battiloro, che lavora per Mediolanum - eravamo stati colpiti tutti. Vi siamo sempre vicini». «Mi sono commossa ed arrabbiata nello stesso momento, per la tragedia senza senso che vi ha colpiti e per l'ombra di ingiustizia che incombe su questa vicenda» scrive una signora. «Il fatto che a Fusaro abbiano dato trent'anni a noi sta bene ma in Italia non sono mai trent'anni definitivi afferma Luisa Tassitani - giustizia non sarà mai fatta». Sulla vicenda restanno interrogativi che Filippo esprime alla fine del suo video: Ancora molti dubbi, domande del nodo socratico: chi? Come? Con quale scopo? Ma soprattutto perché?».
Lucia Russo  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino