PADOVA - La crisi ha colpito tutti, anche il settore del sesso a pagamento. I clienti scarseggiano e le prostitute "fai da te" hanno invaso un mercato, quello padovano, già in...
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«Ho difficoltà ad arrivare a fine mese. Non riesco più a pagare l'affitto di casa tanto che ho già ricevuto lo sfratto e nemmeno le bollette dell'Enel» ha raccontato mentre era in "servizio" tra via Venezia e via del Pescarotto, davanti alla concessionaria Bmw. Ha voluto staccare dal lavoro e andare al bar per un caffè. Nel tepore del locale ha parlato della sua sofferenza di prostituta.
«Una volta si ricevevano i clienti in casa, ora è rischioso e impossibile. Ma è altrettanto rischioso per i clienti contrattare una prestazione sessuale sulla strada. Se arrivano i vigili urbani sono dolori. Fioccano multe da 500 euro e questo non incentiva di certo a venire a Padova per cercare del sesso a pagamento».
E poi la concorrenza è diventata feroce. Secondo la prostituta romena la crisi ha spinto molte italiane a diventare "lucciole" per tirare a campare. «Sono tornate le italiane, ma non si mettono sulla strada come noi romene. Sono studentesse universitarie e massaie. Ricevono in casa e mettono annunci sul web. Hanno "drogato" il mercato perchè fanno prezzi stracciati. Rischiano molto a lavorare in un appartamento, ma i clienti non hanno paura di prendere la multa e soprattutto pagano poco per un rapporto completo. Di fatto diventa una concorrenza sleale».
Eliana ha terminato il suo caffè ed è uscita dal bar per fumare una sigaretta. Una, due, tre boccate e poi ha ricominciato a raccontare la crisi di una prostituta. «Per restare nel mercato ho dovuto abbassare i prezzi. Sono passata da 50 euro a trenta euro per una prestazione sessuale completa. É veramente poco, ma solo così vado incontro ai clienti in difficoltà economiche e che vogliono divertirsi. Il punto è che non guadagno più a sufficienza per vivere. Io sono una prostituta libera, non devo pagare nessuno, ma questo non cambia il mio stato di povertà. Per tirare avanti ho rinunciato al telefono cellulare e agli annuncia a pagamento su internet».
La pausa caffè e sigaretta è finita, ed Eliana, un po' cicciotella, ma vestita da perfetta "lucciola" è tornata al lavoro su via Venezia. «E poi - ha concluso - io sono una mamma. In Romania ho due figli e ogni mese mando loro quasi tutti i soldi che guadagno. Alla fine in tasca non mi rimane nulla. Ora devo andare, c'è un cliente che mi aspetta speriamo non arrivino i vigili urbani». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino