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PADOVA - Una professoressa di matematica della media Briosco, insieme alla sua famiglia, sta vivendo un incubo senza fine. È sotto attacco di una donna, una piromane, che per due volte da agosto ad oggi ha dato fuoco prima all'auto del suo compagno e poi alla sua. La Procura sul caso ha aperto un fascicolo e il pubblico ministero Giorgio Falcone, titolare delle indagini, ha iscritto nel registro degli indagati appunto una donna per i reati di incendio doloso, atti persecutori e danneggiamento. «Io e la mia famiglia - ha raccontato - siamo perseguitati da atti di vandalismo via via di intensità crescente a partire dal 1 novembre 2020. Il rogo della prima autovettura, una Wolkswagen Caddy di proprietà del mio compagno, è avvenuto il 12 agosto di quest'anno alle 22.15 circa. Il rogo della seconda autovettura, una Fiat Multipla di mia proprietà, è avvenuto nella notte tra lunedì 10 e martedì 11 ottobre, precisamente il 10 ottobre alle 23.45 circa».
E ancora: «Che la persona autrice di tali violenze abbia avuto il coraggio di appiccare il fuoco ad una macchina con un seggiolino e i giochi di un neonato al suo interno rende tutto ancora più doloroso». Infine l'insegnante si augura che tutto questo finisca il prima possibile. «Speriamo vivamente - ha terminato - che venga dato presto un nome al colpevole e che venga fatta giustizia affinché la sensazione di pericolo in cui viviamo io, il mio compagno e i nostri 7 figli minorenni possa lasciare posto al sollievo per la fine di un incubo a cui siamo sottoposti da due anni». In entrambi gli incendi i carabinieri della stazione di Padova principale, che stanno indagando sul caso, hanno visionato le immagini registrate da alcune telecamere della videosorveglianza installate nella zona e sono stati sentiti alcuni residenti che hanno visto i veicoli avvolti dalle fiamme. Inoltre i carabinieri del Ris hanno raccolto pezzi di carrozzeria e altro materiale per riuscire a dimostrare con certezza il dolo. Intanto gli inquirenti sono sempre più convinti che il movente sia passionale. L'indagata avrebbe agito perchè rosa dalla gelosia nei confronti della professoressa.
Il Gazzettino