CONEGLIANO - Che non ci sia stata alcuna vittima, è un miracolo. È la prima cosa da dire sull'inondazione che ieri notte ha colpito l'area ai piedi della...
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INCREDIBILE BEFFA
L'acqua ha trasformato le strade in canali e ha trascinato con sé terriccio, fogliame, rami e anche due tronchi di una certa dimensione. In tutto, nell'arco delle 12 ininterrotte ore di lavoro, hanno eseguito 35 interventi. Al civico 16 di via del Collalto ci hanno impiegato un paio d'ore a prosciugare la fanghiglia che ha invaso il garage della palazzina. L'acqua ha trovato uno spazio dove infilarsi e lo ha riempito. «Temevamo un'altra grandinata racconta uno degli inquilini- Avevamo portato le auto in garage per tenerle al riparo e invece galleggiavano nel fango». Le sei auto parcheggiate nell'autorimessa sono state danneggiate, compresa un'Audi nuova, ritirata la sera prima. Appartiene a una delle due famiglie di romeni che abitano lì da dieci anni. Le due giovani donne romene, sorelle, stanno cercando di pulire le auto. Una delle due scende in garage, mostra il disastro. «Il fango ha portato via e rovinato tutto» dice con gli occhi lucidi. Sono stati svegliati intorno alle 4 dal boato dell'onda che ha colpito il basculante del garage, sfondandolo. Lungo la via, in corrispondenza di ogni casa, c'è un mucchio di roba rovinata dal fango. Ci penserà Savno a portarla via.
DÉJÁ VU
Tra le testimonianze più taglienti c'è quella di Guerrino Piacentini. La sua casa è al civico 12 di via Podgora, di fronte al ristorante pizzeria Saporoso'. «Ho visto l'acqua arrivare da lassù dice indicando un punto a monte della sua abitazione una crema marrone, e ho detto basta, è finita. È già successo quattro anni fa. Abbiamo chiesto interventi, il Comune ci disse che non c'erano soldi. Poi quando al Molinetto della Croda sono morte delle persone, i soldi li hanno trovati». La zona di via Podgora è stata sommersa dal fango il 3 luglio del 2014. Un mese dopo è avvenuta la tragedia al Molinetto di Refrontolo. Il Valbona, dal quale la zona collinare tra Collalbrigo e Santa Maria di Feletto prende il nome, raccoglie l'acqua che scende dalla stessa collina del Lierza, il torrente del Molinetto della Croda.
ROVINATO
«L'altra volta ho buttato via un'auto e sono riuscito a salvare i due furgoni prosegue- mentre stavolta butto via l'auto e forse anche i due furgoni». Guerrino faceva l'ambulante, ora è in pensione. Dopo essersi faticosamente ripresi dall'alluvione del luglio 2014, pur essendosi subito rimboccati le maniche per sistemare le loro case, ieri mattina l'angoscia si poteva leggere negli occhi dei residenti. La giovane coppia che abita accanto alla pizzeria ha messo i libri stesi ad asciugare sulla recinzione. Un'immagine emblematica. L'onda di fango ha travolto auto, mobili, oggetti personali, ricordi. Ha violato l'intimità delle persone con una violenza indicibile. Sabrina Carniel abita in via del Marsiglion, sull'altra sponda del Valbona rispetto alle vie Podgora e del Collalto, zona che nel 2014 si era salvata. «Più di venti centimetri d'acqua e melma maleodorante in casa si sfoga- Non ho parole soprattutto perché, più di una volta, abbiamo chiesto la manutenzione del fiume. A chi di competenza dico davvero grazie». Interventi necessari per una zona che raccoglie tutte le acque della collina dice Stefano Notturno, residente in via del Marsiglion, mentre pulisce il cortile dal fango. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino