Influenza, muore donna di 50 anni.Il virus della suina fa più paura

foto di repertorio
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TREVISO - A far paura è in particolare l'influenza suina, A/H1N1, il cui nome è legato all'origine animale. Fino ad ora l'Usl della Marca ha registrato 12 casi sfociati in complicanze gravi. Alcuni di questi proprio a Conegliano. «Ci sono pazienti ricoverati nelle Rianimazioni delle diverse unità conferma Ester Chermaz, responsabile del dipartimento di prevenzione dell'Usl trevigiana a cui se ne aggiungono altri, in condizioni meno critiche ma comunque ricoverati per patologie respiratorie. Questi non sono in pericolo di vita. Però hanno sviluppato delle brutte polmoniti». L'attenzione è massima. Dallo scorso dicembre tutte le persone che si rivolgono all'ospedale con sintomi come mal di testa e febbre vengono sottoposte a tampone per individuare l'eventuale presenza del virus. Tanti si sono rivelati positivi per l'influenza di tipo A/H1N1 fa il punto Chermaz è la cosiddetta suina, che è sempre stata legata alle forme più gravi».

IL CEPPO Si tratta dello stesso ceppo di derivazione animale alla base della pandemia che nel 2009 spaventò tutto il mondo costringendo l'Organizzazione mondiale della sanità a correre precipitosamente ai ripari. «Da quando è comparsa non è più andata via», dice la responsabile del dipartimento di prevenzione. Nonostante l'arrivo dei primi giorni caldi, la stagione influenzale sembra ancora lontana dalla svolta definitiva. Anzi, le cose potrebbero pure tornare a peggiorare. Il picco dei contagi è stato registrato la settimana scorsa. Ora dovrebbe iniziare la decrescita. Ma non è ancora finita. «L'influenza di tipo B di fatto deve ancora arrivare specifica Chermaz ci sono stati solo pochi rilevamenti. Ci auguriamo che non si diffonda in modo importante dando vita a un secondo picco».

LA SITUAZIONE Si stima che alla fine saranno qualcosa come 100mila i trevigiani contagiati. Più del 10% della popolazione della Marca. Gli ospedali continuano a registrare il tutto esaurito. Ci sono quasi cento ricoveri al giorno per complicanze che partono proprio dai virus influenzali. Soprattutto anziani. Ma non solo. All'inizio di marzo nella zona dell'area medica del Ca' Foncello verrà inaugurato un nuovo reparto con 20 posti letto a gestione infermieristica. «Potrà servire anche per gestire al meglio la coda dell'epidemia dell'influenza sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca ma non è legato solo a questo. Si tratta di una riorganizzazione che resterà stabile».

Con la 50enne della zona di Conegliano, il conto totale dei decessi legati all'influenza nel trevigiano sale a tre in questa stagione. Pochi giorni fa a Treviso è mancata una 71enne. Anche lei stava combattendo contro un tumore. E prima aveva perso la vita Luigi Martignago, a soli 14 anni, a causa di un'infiammazione del tessuto muscolare del cuore avvenuta in seguito al contagio dal virus influenzale H3N2. L'unico senza gravi patologie pregresse. È stato un caso rarissimo che si verifica una volta su quasi un milione di influenze.


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Il Gazzettino