Travolto dai massi nell'azienda agricola: operaio muore sul colpo

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BELLUNO - Un tragico infortunio sul lavoro, anche se il lavoro, in questo caso, nulla avrebbe a che fare con quanto accaduto. Ma il destino ha voluto che un 62enne originario della provincia di Rovigo, ma abitante nel Padovano, si trovasse nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ovvero ad Agre, poco distante dal Cordevole a ridosso dell’Agordina, più o meno alle 19 di ieri sera. Tiziano Faccia è morto travolto da una scarica di massi mentre era intento a collaudare il macchinario di un trattore nell’azienda agricola di Patrik Calonego : sia l’uomo che il mezzo agricolo sono stati investiti con tale violenza da non lasciare scampo al 62enne. Non è stato semplice per i soccorritori individuare il luogo della tragedia, alquanto decentrato rispetto alla strada regionale tra i comuni di Sedico e di La Valle Agordina: l’allarme era arrivato al 118 poco dopo le 19, e l’operatore, informato dell’accaduto, ha avvisato immediatamente anche il 112.  L’intervento del Suem si sarebbe rivelato, purtroppo, inutile in quanto le lesioni riportate da Tiziano Faccia erano state letali. Immediati i primi accertamenti da parte dei carabinieri della Compagnia di Feltre e la ricostruzione della tragedia ha subito avuto una spiegazione dai testimoni presenti: la vittima stava effettivamente consegnando il macchinario nuovo di fabbrica (un miscelatore) all’azienda agricola che si occupa anche di produzione di latte con allevamento di bovini: un miscelatore che al momento della tragedia era in fase di scaricamento. Ma l’azienda si trova a ridosso di un costone roccioso da dove sono piombati i massi che non hanno dato scampo al rodigino (nativo di Contarina, ma residente in via Terrazza 1 a Conselve, in provincia di Padova), rimasto colpito alla testa. Nessun altro è rimasto ferito, e nemmeno sfiorato. E l’allarme è stato dato proprio dai dipendenti della ditta. Non è escluso che la scarica possa essere stata determinata dal violento acquazzone che si era abbattuto 24 ore prima nella Valbelluna.
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Il Gazzettino